LAMEZIA TERME «Le somme stanziate per la Calabria e destinate all’edilizia scolastica sono una piccola boccata d’ossigeno, una goccia d’acqua in mezzo al deserto, ma è di vitale importanza impostare immediatamente un cronoprogramma strategico per scongiurare il rischio del definanziamento delle risorse». Lo sostiene il presidente di Ance Calabria Francesco Berna, commentando la notizie dello sblocco, da parte della Cassa depositi e prestiti, del finanziamento 2015 concesso dalla Banca europea per gli investimenti. Si tratta di un totale di 905 milioni a livello nazionale e, per la Calabria, sono previsti oltre 42 milioni di euro. Fondi che provengono dal cosiddetto “decreto mutui” dello scorso gennaio, grazie ai quali saranno attuati circa 1300 progetti con la novità dell’erogazione diretta ai comuni, senza passare per le regioni, per snellire l’iter burocratico.
«Ad onor del vero – afferma Berna – la Calabria aveva richiesto una quota di oltre 200 milioni di euro, dal momento che occorre colmare gap storici e che l’edilizia scolastica deve essere una priorità. Il livello di sicurezza e di decoro delle scuole che frequentano i nostri figli è infatti un indice basilare di civiltà. In questo senso, i 42 milioni sono solo una piccola parte e comprendono un numero assai limitato di plessi scolastici, ma soprattutto sono ben poca cosa rispetto alle complessive esigenze di messa a norma dei diversi edifici per i quali occorrerebbe circa un miliardo. Gli interventi da porre in essere sono di varia natura: dalla messa in sicurezza degli immobili alla costruzione di nuovi plessi, dall’ammodernamento degli istituti alla manutenzione ordinaria. Tenendo conto, però, del delicato momento storico e della difficoltà di reperire risorse, ritengo che poter disporre di 42 milioni di euro sia un fatto comunque da accogliere non negativamente anche perché si tratta di somme che non rientrando nel patto di stabilità evitano qualsiasi problema di rispetto dei vincoli della finanza pubblica».
Il presidente regionale di Ance Calabria avverte: «Mi preme sottolineare un concetto basilare: non possiamo permetterci nessun ritardo in quanto esistono scadenze precise da rispettare tassativamente. Entro il 31 ottobre, infatti, si dovrà quanto meno procedere con le aggiudicazioni provvisorie degli appalti, altrimenti si arriverà alla scadenza del 30 novembre con il definanziamento delle somme. A quel punto lo Stato si riapproprierà delle risorse per reinvestirle su altri territori e sarebbe qualcosa di inaccettabile e ingiustificabile. La Calabria a volte viene particolarmente penalizzata dalla complessità dei procedimenti burocratici ma, fortunatamente, dispone di tecnici validi e capaci di pianificare al meglio le strade da percorrere, ad esempio per la predisposizione dei bandi con procedura d’urgenza, riducendo al massimo le perdite di tempo ed evitando che il 31 ottobre prossimo si materializzi lo spettro del definanziamento. Ritengo che oggi ci siano le condizioni per raggiungere l’obiettivo, perciò mi viene naturale lanciare un forte appello alle stazioni appaltanti degli enti locali, affinché vengano attuate misure di urgenza impostando un lavoro sinergico tra tutte le componenti coinvolte. Proprio i dirigenti e i funzionari delle stazioni appaltanti hanno una grande e diretta responsabilità che siamo certi assolveranno nel migliore dei modi. Da parte dell’Ance, ovviamente, esprimo la massima disponibilità a predisporre la migliore strategia esistente, in grado di superare le fisiologiche criticità. È necessario un forte senso di responsabilità perché intervenire sull’edilizia scolastica significa, in primis, contribuire alla sicurezza e al futuro dei nostri figli, senza dimenticare che 42 milioni di euro, immessi sul territorio calabrese, produrranno comunque ricadute positive per il tessuto imprenditoriale e per i lavoratori».
Il presidente Berna conclude formulando l’auspicio che «l’appello venga immediatamente raccolto e che, in tempi brevissimi, si proceda con l’istituzione di una cabina di regia per il monitoraggio e la verifica del rispetto dei tempi, alla quale Ance Calabria, con il coinvolgimento delle sue Territoriali, è pronta a partecipare nell’esercizio delle sue funzioni di rappresentanza della categoria dei costruttori edili, al fine di gestire al meglio questa grande possibilità».
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