REGGIO CALABRIA I loro nomi erano stati regolarmente inseriti negli elenchi delle classi dell’Istituto comprensivo di Catona ma non si sono mai presentati. Per gli insegnanti, quei sessantanove ragazzi fra i sette e i sedici anni sono rimasti una riga da saltare facendo l’appello. Ma quell’assenza ingiustificabile, per i carabinieri di Catona è la manifestazione concreta di un reato. Con l’accusa di inosservanza dell’obbligo dell’istruzione scolastica 98 genitori, fra cui 14 stranieri, tutti residenti nel popoloso centro marittimo dell’hinterland nord di Reggio Calabria, sono stati deferiti in stato di libertà, perché responsabili di non aver mandato i figli a scuola. Un dato preoccupante – si commenta in ambienti investigativi – ma che potrebbe peggiorare. L’indagine dei militari, da tempo impegnati nella lotta contro la dispersione scolastica prosegue, e «non si esclude – fanno sapere – che prima della fine dell’anno ci possano essere ulteriori risultati nell’ambito del contrasto del fenomeno».
a. c.
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