CATANZARO «La “regola aurea” che chi è assente ha sempre torto, è sempre valida. Di questo, non sembra accorgersene il coordinatore di Agrinsieme che con lo scudo di questa sigla, comunica, crediamo a nome di Confagricoltura e Cia (che erano state invitate) che non parteciperanno all’assemblea dell’Urbi Calabria». È quanto sostengono, in una nota, i dirigenti dell’Unione dei consorzi di bonifica che replicano così ad Agrisieme. Secondo l’Urbi, «Confagricoltura e Cia, sono presenti con propri rappresentati all’interno di diversi consigli di amministrazione dei Consorzi, fanno parte del collegio sindacale dell’Urbi Calabria e sono sempre stati invitate alle riunioni Urbi. Fino al 2009, come è facilmente dimostrabile, Confagricoltura e Cia, hanno avuto responsabilità gestionali di primo livello in tutti i Consorzi calabresi e quindi, sono quantomeno corresponsabili di quello che è accaduto fino a quella data». «Con normali procedure elettorali – sottolineano – a liste contrapposte, nel 2009 i consorziati hanno fatto una scelta di trasparenza e coraggio scegliendo e premiando, con largo suffragio le liste della Coldiretti. Anche in questo caso, hanno avuto la possibilità di avere loro rappresentanti all’interno delle amministrazioni consortili, che non pare si siano distinti per proposte e attività». Per la dirigenza dell’Urbi, «nei rinnovi dei Consigli nel 2014, in molti casi hanno preferito non schierare nemmeno “la squadra”. In questi anni – precisano – l’Urbi e i Consorzi, in un periodo sicuramente difficile e complicato hanno recuperato invece efficienza gestionale e questo è facilmente dimostrabile con le innumerevoli iniziative ed attività svolte sul territorio, attestate da sindaci, consorziati e tanti altri». «Per quanto concerne poi la trasparenza dei bilanci – aggiungono –, vogliamo ricordare che questi sono sottoposti al controllo di merito da parte della Regione Calabria e per essa la struttura di controllo sugli atti dei consorzi di bonifica, oltre che naturalmente approvati dai consigli e dai Collegi dei revisori. Ricordiamo che per Statuto, fanno parte degli organi rappresenti dei Comuni, della Amministrazioni Provinciale e della Regione, che sono protagonisti della vita degli Enti». Infine i dirigenti dell’Urbi domandano: «Agrinsieme, dove era? Sui tributi dei consorziati poi, per renderli equi abbiamo presentato i piani di classifica. Agrinsieme o chi per essa sempre assente!». «Riconosciamo – concludono – che c’è sempre il diritto al dissenso, ma quando questo, deborda in gratuite accuse lo rispediamo al mittente che evidentemente, non ha il minimo senso di cosa sia la democrazia ed il rispetto della maggioranza che decidendo ed impegnandosi, si assume precise ed onerose responsabilità. Fare populismo è facile, esercitare le responsabilità è ben altra cosa».
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