REGGIO CALABRIA Punta a rivisitare la normativa per l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (disciplinata dalla legge regionale n. 32 del 1996), «semplificando le procedure ed accorciando i tempi per la redazione delle graduatorie definitive».
È la proposta di legge a firma dei consiglieri regionali Domenico Battaglia, (Pd), primo firmatario, Giuseppe Aieta (Pd), Domenico Bevacqua (Pd), Mauro D’Acri (Oliverio Presidente), Giuseppe Giudiceandrea (Democratici Progressisti) Michelangelo Mirabello (Pd), Flora Sculco (Calabria in rete) e Franco Sergio (Oliverio Presidente).
La ratio è quella di «innovare la disciplina vigente, alla luce dell’attuale contesto socio-economico, introducendo nuovi parametri a garanzia dei principi di giustizia e di parità di trattamento ed a salvaguardia dell’esercizio dei diritti». Si tratta di modifiche ed integrazioni a norme di carattere ordinamentale che non comportano maggiori o nuovi oneri a carico del bilancio della Regione Calabria. Il testo – spiegano i proponenti – è aperto ai suggerimenti e ai contributi dell’Anci, dell’Aterp e delle associazioni sindacali di categoria.
«Tra i passaggi cruciali: l’innalzamento del reddito annuo complessivo dagli attuali 12.394,96 € a 14.460,79 €, per poter concorrere all’assegnazione di un alloggio di e.r.p.. Aggiornamento che giunge dopo l’ultimo – operato nel 1999 – e che accresce il limite massimo, tenendo conto dell’aumento considerevole del costo della vita in questi decenni, dell’impoverimento dei ceti medi della popolazione calabrese e della crisi economica in atto”. La rivisitazione mira anche, affermano i proponenti, “ad una migliore e più chiara definizione delle nozioni di particolari categorie sociali quali il “portatore di handicap” e la ‘famiglia di recente formazione”».
Quanto ai requisiti per l’assegnazione degli alloggi, ai concorrenti è richiesta: la residenza anagrafica da almeno sei mesi nel Comune cui si riferisce il Bando di concorso; non essere titolari di un contratto di comodato d’uso gratuito su un alloggio adeguato; e – richiamandosi alla legge 513/77 – non trovarsi nella condizione di occupazione “senza titolo” di un alloggio di e.r.p. Tranne alcune casistiche (pubbliche calamità o sgombero di unità abitative pericolanti o a causa di problematiche gravi per l’ordine pubblico), la sussistenza dei requisiti prescritti varrà anche per le assegnazioni, in via provvisoria e temporanea, disposte dai Sindaci. Emendamento che, secondo i firmatari, «supererà la pratica invalsa negli ultimi anni, soprattutto nei Comuni capoluogo di provincia, dove si è ricorso ad un uso spropositato ed abnorme di questo strumento legislativo, con centinaia di assegnazioni temporanee di alloggi e.r.p. in deroga alla normativa vigente che hanno portato ad un aumento considerevole dei casi di occupazione ‘senza titolo’, trascorsi i due anni dall’assegnazione».
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