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Lo sgarbo di Delrio al porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO Alla fine passa il progetto iniziale del ministro Graziano Delrio: l’Autorità portuale di Gioia Tauro sarà accorpata a quella di Messina. La paventata ipotesi di fusione che sembrava es…

Pubblicato il: 13/01/2016 – 17:22
Lo sgarbo di Delrio al porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO Alla fine passa il progetto iniziale del ministro Graziano Delrio: l’Autorità portuale di Gioia Tauro sarà accorpata a quella di Messina. La paventata ipotesi di fusione che sembrava essere stata accantonata, ritorna in auge se si deve credere alle bozze circolare ieri in Parlamento. La riforma dei porti è messa nero su bianco in uno dei decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione, attesa in Consiglio dei ministri tra il 15 e il 22 gennaio.
Con la legge Madia le Autorità non corrisponderanno più ai singoli porti, ma ne conteranno al proprio interno più di uno. Una sorta di “hub”, distretti, per i trasporti marittimi. Queste le nuove Autorità previste dal decreto della pubblica amministrazione: – del Mare Ligure occidentale (di cui faranno parte i porti di Genova, Savona e Vado Ligure); – del Mare Ligure orientale (La Spezia e Marina di Carrara); – del Mare Tirreno settentrionale (Livorno, Piombino, Portoferraio e Rio Marina); – del Mare Tirreno centro-settentrionale (Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta); – del Mare Tirreno centrale (Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia); – del Mare Tirreno meridionale (Gioia Tauro, Crotone porto vecchio e nuovo, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria); – del Mare di Sardegna (Cagliari, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme e Santa Teresa di Gallura-solo banchina commerciale); – del Mare di Sicilia occidentale (Palermo, Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapati); – del Mare di Sicilia orientale (Catania e Augusta); – del Mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli); – del Mar Ionio (Taranto); – del Mar Adriatico centrale (Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto-esclusa darsena turistica, e Ortona); – del Mare Adriatico centro-settentrionale (Ravenna); – del Mare Adriatico settentrionale (Venezia e Chioggia); – del Mare Adriatico orientale (Trieste).
I confini delle nuove Autorità portuali, che scendono da 19 a 15, potranno essere modificati dopo due anni dall’entrata in vigore la riforma dei porti. Nel futuro restyling però potrebbero essere tagliate anche altre Authority. Per la modifica degli “hub” verranno valutati i volumi di traffico passeggeri e merci. Non solo, il futuro decreto di revisione potrebbe portare anche a un’ulteriore diminuzione delle Authority marittime: nel caso i volumi di traffico minimo vengano meno le Autorità portuali verranno soppresse e le relative funzioni accorpate.
Contro l’ipotesi di accorpamento Gioia Tauro-Messina si erano espressi il governatore calabrese Mario Oliverio e i vertici del Pd calabrese. Ma i loro, evidentemente, sono rimasti appelli inascoltati dal governo Renzi.

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