PAOLA Non luogo a procede perché il fatto non sussiste. Così il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Paola, De Guglielmi ha assolto dirigenti e amministratori della Smeco srl nonché i responsabili del settore Tecnico dei Comuni di Paola e Fuscaldo per la vicenda della presunta truffa per la gestione dei depuratori delle due cittadine tirreniche.
La Procura di Paola – al termine dell’inchiesta sulla gestione dei due impianti – aveva chiesto il rinvio a giudizio di cinque persone perché, a vario titolo, avrebbero ottenuto somme dalla Regione per il potenziamento delle strutture poi in realtà mai messe in opera. Per quell’inchiesta finirono nel mirino, in particolare, Domenico Albanese, Raffaele Romeo e Rosaria Rita Mazzacuva (dirigenti e amministrori della Smeco, la società che gestiva i due depuratori). Nonché Agostino Scofano e Giovanni Neve, rispettivamente responsabile tecnico dei comuni di Fuscaldo e Paola.
Ora dopo la decisione del Gup di Paola, tutti e cinque non dovranno subire il processo.
«In sostanza, il giudice – scrive l’avvocato Federico Mazzacuva, legale di uno degli imputati – ha riconosciuto che non si trattò di alcuna truffa ai danni dei Comuni in quanto la Smeco Cosenza S.r.l., che aveva in gestione i depuratori di Fuscaldo e Paola, ottenne in modo del tutto legittimo le somme messe a disposizione dall’accordo TAGIRI per la realizzazione di lavori di potenziamento dei depuratori medesimi (lavori effettivamente realizzati compiutamente e tempestivamente)».
Il Gup si è riservato 30 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza emessa oggi.
Intanto va avanti invece il processo sul filone principale sulla “maladepurazione” sul Tirreno cosentino che vede sul banco degli imputati gli stessi amministratori della società di gestione di gran parte dei depuratori della costa.
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