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Reggio rialza la testa

REGGIO CALABRIA «Questa volta ci siete tutti, grazie». A testa alta, come sempre, ma con una luce diversa negli occhi. Enza e Tiberio Bentivoglio, tra commozione e fierezza, ricevono l’abbracc…

Pubblicato il: 15/03/2016 – 19:52
Reggio rialza la testa

REGGIO CALABRIA «Questa volta ci siete tutti, grazie». A testa alta, come sempre, ma con una luce diversa negli occhi. Enza e Tiberio Bentivoglio, tra commozione e fierezza, ricevono l’abbraccio di Reggio Calabria. Tanta gente comune, rappresentanti delle istituzioni e numerosi quanto importanti pezzi dello Stato che proprio in queste ore in riva allo Stretto hanno dato dimostrazione di voler condurre con determinazione la partita contro la criminalità organizzata. Bambini e colori a dare movimento ad una catena umana che celebra la “vittoria” di Bentivoglio, la rivalsa della gente onesta che non si piega, che si sostanzia attraverso l’inaugurazione di una nuova attività commerciale realizzata in un bene confiscato alla ‘ndrangheta posto nella centralissima via Vittorio Emanuele. Ma i simboli sono importanti e lo scorso 29 febbraio Bentivoglio, imprenditore testimone di giustizia tra i primi a denunciare il racket,  è bersaglio dell’ennesima intimidazione: va in fumo il magazzino che conteneva la merce che avrebbe dovuto essere venduta nella nuova sanitaria. Un messaggio da parte di chi non tollera che da un immobile sottratto al malaffare nasca un’esperienze di speranza e positività. La risposta di Bentivoglio, sospinto da una rinnovata vicinanza della collettività reggina, è stata ancora una volta quella di andare avanti. In prima linea con lui gli attivisti di Libera con in testa don Luigi Ciotti. All’apertura ufficiale della “nuova sanitaria sant’Elia” ha voluto esserci anche lo Stato. Il procuratore Federico Cafiero de Raho, il prefetto Claudio Sammartino, il questore Raffaele Grassi e tanti altri rappresentanti di forze dell’ordine e della magistratura. C’è la Chiesa, con la particolare benedizione dell’Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria Giuseppe Fiorini Morosini. Ci sono le istituzioni, passando dal deputato del Pd Davide Mattiello al primo cittadino Giuseppe Falcomatà, dal presidente della Provincia Giuseppe Raffa al presidente del consiglio regionale Nicola Irto, fino a sindaci e amministratori venuti a stringersi a Tiberio ed Enza. E c’è anche Lapo Elkann, noto imprenditore della famiglia Agnelli, anche lui venuto per testimoniare la propria vicinanza a Bentivoglio. 
«Non c’è fuoco che possa distruggere il desiderio di libertà e di giustizia», è il grido di don Ciotti che punta a scuotere le coscienze anche di coloro che non sono presenti e sprona ad un impegno per il cambiamento che deve passare da «continuità, condivisione e corresponsabilità. Facciamo in modo che ci siano comunità solide che tolgano spazio alla criminalità». Se Don Ciotti ha voluto ricordare quanta strada è stata compiuta sul fronte dell’aggressione ai patrimoni dei mafiosi «23 mila beni immobili confiscati, nessuno lo avrebbe detto 20 anni fa», anche il procuratore de Raho ha sottolineato i margini di un’avanzata dello Stato che vede la ‘ndrangheta in affanno: «Siamo una “squadra” che si sta muovendo con forza». 
«Siamo emozionati e strafelici. Oggi stiamo dimostrando che si può vincere e si deve continuare così» ha ripetuto Tiberio Bentivoglio nell’esprimere la propria gratitudine ai tanti presenti all’evento inaugurale della nuova attività commerciale e a quanti lo hanno sostenuto nel suo percorso di denuncia e ribellione al racket. «Libera mi è stata sempre vicina e in particolar modo nel momento più buio: quello della sentenza delle assoluzioni e delle prescrizioni». Sono tanti i grazie che vorrebbe dire Bentivoglio, con il timore di dimenticare qualcuno. Un lungo elenco di persone tra le quali coloro che lo hanno aiutato a ripartire con questa nuova avventura. Ma dalla folla c’è chi sottolinea che è la città a dovergli dire “grazie”. Infine, prima di varcare la soglia del nuovo negozio parla Enza Bentivoglio. Con voce rotta dall’emozione si unisce alle parole del marito: «Questa è la città che ci piace e che amiamo» afferma Enza, non prima di aver però espresso la sua gratitudine «ai pochi clienti che non mi hanno mai abbandonato».

Manuela Foti
redazione@corrierecal.it

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