CATANZARO «La Corte dei Conti certifica quanto da me affermato in questi mesi circa il fallimento del Piano di Rientro e delle gestioni commissariali che, da sette anni, hanno la responsabilità del governo della sanità calabrese». Lo ha detto il governatore Mario Olivero, commentando i dati del Rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica.
«Il progressivo aumento dell’emigrazione sanitaria passiva – spiega Olivero –, l’allungamento delle liste di attesa, il depauperamento dei servizi sono la risultante della mancata assunzione del processo di riqualificazione e di riordino dei servizi sanitari che avrebbe dovuto essere la bussola nell’azione dei commissari proposti alla gestione del Piano di Rientro. Niente di tutto ciò. Al contrario, solo tagli lineari ed impostazioni ragionieristiche che hanno prodotto un progressivo peggioramento dell’offerta sanitaria».
I dati offrono al presidente della giunta regionale lo spunto per tornare alla carica. Contro Massimo Scura e Andrea Urbani e a favore del ritorno della sanità nelle mani della politica: «Per ultimo, il 24 marzo scorso, abbiamo avuto modo di evidenziare tale situazione e di chiedere una riflessione proprio sulle esperienze delle regioni commissariate, a partire dalla nostra, nella Conferenza dei presidenti di Regione alla presenza del ministro Lorenzin che, non a caso, ha annunciato una iniziativa legislativa capace di individuare tempi e modalità certe per la fuoriuscita dai Piani di rientro, condividendo le nostre preoccupazioni».
Rispetto all’altra indicazione della Corte dei conti, cioè «la necessità di utilizzare ingenti risorse non spese rinvenenti dall’ex articolo 20 in direzione dell’edilizia ospedaliera e sanitaria», Olivero spiega di aver «chiesto al ministero della Sanità la definizione di un apposito Accordo di Programma quadro sugli investimenti per nuove strutture ospedaliere, per riqualificazione e ristrutturazione».
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