REGGIO CALABRIA «Lunedì, con il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Marco Minniti, saremo a Reggio per illustrare i contenuti e il significato politico e programmatico dei Patti per la Calabria e per Reggio Città metropolitana. È la prima di una serie di iniziative che nelle prossime settimane terremo in Calabria per informare, confrontarsi, indicare le prospettive di crescita che, con il lavoro programmatico di un anno, abbiamo creato per le istituzioni locali, le forze produttive e sociali della Calabria». È quanto dichiara il governatore Mario Oliverio.
«Ora – prosegue – ci sono le risorse per lo sviluppo; la fase che si apre è del concreto passaggio dai programmi alle realizzazioni, dalle parole ai fatti. Il governo nazionale e la giunta regionale, con la sottoscrizione del Patto Calabria, hanno dato un quadro di certezza alle risorse, hanno destinato e programmato nuove risorse del Fsc e dei Pon per oltre 3 miliardi di euro, hanno siglato la priorità nazionale dei problemi infrastrutturali calabresi (autostrada, statale ionica, linea ferroviaria) e la necessità di realizzare la Zes a Gioia Tauro. Le aree di programma sulle quali intervengono i progetti del Patto Calabria riguardano i settori più importanti per l’economia e la società calabrese: le infrastrutture nodali, l’ambiente e la messa in sicurezza del territorio, lo sviluppo economico e produttivo (dall’agenda digitale all’agroalimentare e agroindustriale, al credito d’imposta per le imprese, all’imprenditoria giovanile e femminile), il turismo e la cultura, la scuola e l’università, l’edilizia sanitaria, la sicurezza e la legalità. La realizzazione delle opere previste dal Patto Calabria, così come quelle previste dai Por, Psr, programmi Cipe e di edilizia sanitaria sarà l’impegno operativo del prossimi mesi».
«E in tale lavoro – conclude Oliverio – sarà decisivo l’apporto degli operatori economici, degli intellettuali, delle università e delle organizzazioni rappresentative del mondo produttivo e del lavoro. Si rilancia la fase del fare, della progettualità e della concretezza, di un dibattito politico e programmatico che deve mantenere al centro i contenuti dello sviluppo e le speranze delle nuove generazioni».
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