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Amministrative, il monito di Si: «Invertire la rotta»

CATANZARO «L’esito delle ultime elezioni amministrative dice che bisogna invertire la rotta». Lo afferma il comitato promotore di Sinistra Italia Calabria, che, alla presenza di Elisabetta Piccolot…

Pubblicato il: 25/06/2016 – 9:37
Amministrative, il monito di Si: «Invertire la rotta»

CATANZARO «L’esito delle ultime elezioni amministrative dice che bisogna invertire la rotta». Lo afferma il comitato promotore di Sinistra Italia Calabria, che, alla presenza di Elisabetta Piccolotti, componente dell’esecutivo nazionale del partito, si è riunita per analizzare l’attuale situazione politica.
«Il grande sconfitto di queste elezioni – si legge in un documento approvato dall’assemblea di Sinistra italiana – è il premier Matteo Renzi con le sue politiche per il Paese. Il voto segnala una grande sofferenza sociale e una potente richiesta di politiche più attente alle classi più deboli. Le riforme costituzionali approvate vanno invece nella direzione contraria: quella della chiusura degli spazi di partecipazione. Per questo – prosegue Sinistra italiana Calabria – ribadiamo il nostro più forte impegno nella battaglia referendaria di ottobre accanto ai tanti che dicono “no” e che rivendicano una visione delle istituzioni come luogo di confronto e rappresentanza del paese reale».
Il documento punta l’attenzione poi alla realtà della Calabria, nella quale – rimarca il comitato promotore di Sinistra Italiana – «a essere bocciate sono le scelte che il Partito democratico ha fatto in questi mesi. Il cambiamento promesso non si è visto, e continuano a mancare soluzioni concrete ai problemi della gente. Il Pd e il presidente Oliverio hanno imboccato una strada sbagliata, pensando che fosse sufficiente costruire agglomerati di potere per consolidare il consenso elettorale, e perdendo così in molti Comuni. E soprattutto hanno permesso che in Calabria e in particolare a Cosenza si sperimentasse un modello di alleanza con pezzi di centrodestra, in linea con la costruzione nazionale del “Partito della nazione”, che non solo ha rappresentato la negazione del progetto di cambiamento con cui ci si era presentati alle scorse regionali, ma si è anche rivelato fallimentare. Il fatto che il presidente della Regione si sia fatto promotore dei comitato per il “sì” al referendum costituzionale è la conferma di questo cambio repentino di linea».
Sinistra italiana – è scritto ancora nel documento – «ha affrontato queste elezioni amministrative senza avere ancora un’organizzazione strutturata, eppure alcuni candidati che abbiamo sostenuto hanno avuto un risultato che fa ben sperare per il futuro, come il 7% di Cosenza, e sopratutto hanno dato la possibilità a tanta Calabria di sinistra di sentirsi rappresentata. Ripartiamo da qui, mettendoci subito al lavoro su alcune proposte per noi cruciali, come quella del reddito minimo contro la povertà, la richiesta di un’azione più forte contro la corruzione e le mafie, o contro la mancanza di lavoro che ha raggiunto livelli preoccupanti, la necessità di rendere efficiente il trasporto pubblico finora penalizzato, e infine la difesa del diritto alla salute, gravemente compromesso da tagli e inefficienze. Serve un’inversione di rotta del governo regionale, come chiediamo da mesi. Servono fatti concreti per i cittadini e non più parole o manovre politiciste. Per questo non comprendiamo come il presidente Oliverio abbia potuto pensare che la questione del rapporto deteriorato tra la sua giunta e la sinistra calabrese possa risolversi con l’attribuzione a sorpresa, senza alcuna discussione, di qualche delega al consigliere regionale della lista “La Sinistra”: questo metodo rischia di peggiorare le cose e quindi nulla è cambiato rispetto al giudizio negativo che diamo dell’azione del governo regionale».
Sinistra italiana – conclude il documento – «continua le proprie battaglie in autonomia per rafforzarsi in tutti i territori. Vogliamo rappresentare una diversità in una regione tormentata da vecchie logiche e vecchi poteri, e chiediamo che tutte le rappresentanze istituzionali, dal presidente ai consiglieri regionali, si misurino con la realtà di un partito nascente come il nostro, che sollecita un cambio di metodo per far fronte alle richieste dei cittadini calabresi».

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