CROTONE L’aeroporto Sant’Anna è stato mantenuto in piedi quando ormai, di fatto, le sue strutture finanziarie erano implose. Gli enti che lo hanno sostenuto hanno sperperato denari pubblici ed erano pronti a farlo ancora. Le valutazioni con le quali il gip Michele Ciociola ha sequestrato la Sagas, newco nata per partecipare alla gara che dovrà individuare il nuovo gestore dello scalo, sono trancianti. E si estendono al vecchio corso, ritenuto responsabile di aver messo in piedi una bancarotta fraudolenta, e al nuovo. Non proprio sullo sfondo c’è la politica.
«CALCI IN CULO» E FONDI E non c’è soltanto la telefonata cult, contenuta nel decreto di sequestro (ne ha scritto il sito crotonenews.com), nella quale Flora Sculco, consigliera regionale, annuncia i propositi bellicosi del proprio padre Enzo nei confronti di Gianluca Bruno, sindaco di Isola Capo Rizzuto e vicepresidente del cda della società S. Anna («Ha detto dal… appena finisco di vincere a Crotone mi occupo di Isola Capo Rizzuto… lo caccio… lo faccio cacciare a calci in culo a Gianluca Bruno»). Ci sono anche singolari operazioni finanziarie che – spiega il giudice – «per le loro tempistiche non possono non ammantare d’ulteriori sospetti la vicenda».
800MILA EURO «SOSPETTI» Questi «sospetti» sono riferiti «a quanto registratosi sul finire di giugno presso il Comune di Crotone». In quei giorni, in città si vota per il dopo Vallone (Peppino, sindaco dem che era arrivato alla scadenza del secondo mandato, ndr). Dopo il primo turno, si sfidano due centrosinistra diversi. Da una parte quello ufficiale, con la candidata del Pd Rosanna Barbieri, dall’altra quello che fa capo a Enzo e Flora Sculco (anche se lo si definisce centrosinistra solo perché Flora Sculco in consiglio regionale sostiene la maggioranza di Oliverio), che ha scelto Ugo Pugliese per vincere la corsa. Mentre la sfida si svolge alla luce del sole, nel chiuso delle stanze del Palazzo di città, l’«ormai di fatto decaduto rappresentante legale (e la giunta dallo stesso presieduta) del Comune», per il magistrato che ha firmato il provvedimento elargisce «ben 800mila euro per la prosecuzione del bluff», cioè per tenere in vita la società che ha affossato lo scalo.
DOPO IL BALLOTTAGGIO È una delle ultime scelte prese da Vallone&Co, a testimonianza del fatto che la questione Sant’Anna è centrale negli equilibri politici della città pitagorica. Proprio perché centrale, questa scelta non sfugge ai magistrati che indagano sulla presunta bancarotta fraudolenta. E sottolineano: «Non ci si può esimere dal rappresentare come tale delibera di giunta sia intervenuta in data 20 giugno 2016, ovvero il giorno successivo al ballottaggio delle elezioni comunali, elezioni che hanno salutato un avvicendamento politico in seno al Comune». Perché la giunta Vallone abbia preso la decisione di sovvenzionare l’aeroporto decotto con altri 800mila euro è una questione che non può non sollecitare qualche osservazione da parte del giudice Michele Ciociola. Il gip si chiede se questo versamento non sia un modo per prevenire l’azione della nuova amministrazione comunale che, pur prodigandosi «nel salvataggio dell’aeroporto» potrebbe farlo «non necessariamente sulla stessa lunghezza d’onda della pregressa». Altra opzione: «Sino alla fine si è cercato di sperperare, premiando magari ambienti politicamente vicini». Così vanno le cose nella Calabria delle società pubbliche dalle casse esangui. Finché si può, si continua a spremerle.
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it
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