PAOLA La Procura di Paola ha chiuso le indagini nei confronti di Paolo Di Profio, l’infermiere 46enne accusato di aver ammazzato lo scorso gennaio l’ex cognata, Annalisa Giordanelli. A Di Profio è stato notificato l’avviso di garanzia. La dottoressa di Cetraro venne aggredita con una spranga di ferro mentre faceva jogging a pochi metri da casa nel centro storico della cittadina che si affaccia sul Tirreno cosentino.
Per la Procura – le indagini sono coordinate dal procuratore capo di Paola Bruno Giordano e dai sostituti Sonia Nuzzo e Maria Camodeca – il quadro indiziario è stato sin dall’inizio talmente chiaro da far ritenere il «caso blindato».
Secondo l’accusa, Di Profio avrebbe raggiunto la donna in via San Francesco – sullo stradone in cui stava facendo jogging – e l’avrebbe aggredita con una spranga di ferro, comunemente chiamata “piede di porco”. L’arma del delitto è stata trovata dai carabinieri in una scarpata lì vicino sporca di sangue ed è stata l’ex moglie di Di Profio, nonché sorella della vittima, ad ammettere che quell’oggetto era nella loro disponibilità conservato nel garage di casa. Nell’immediatezza dei fatti, l’uomo ha prima negato di avere avuto contatti con la donna. A ventiquattro ore dall’omicidio, l’infermiere sentito davanti ai magistrati ha confessato di averla aggredita e uccisa. Ma, poi, in presenza del suo avvocato si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza, in uso ad abitazioni, hanno ripreso la sua autovettura, una Fiat verde, nel luogo in cui è stata uccisa Annalisa Giordanelli e poi allontanarsi. Un testimone ha indicato in Di Profio l’uomo che era alla guida di quella macchina. I carabinieri, coordinati dal comandante del Reparto operativo di Cosenza Milko Verdicchio e dal capitano di Paola Antonio Villano, in casa dell’uomo hanno trovato macchie di sangue e i vestiti lavati e stesi. Secondo una prima ricostruzione, il 46enne non avrebbe accettato la separazione dalla moglie e avrebbe ritenuto Annalisa Giordanelli responsabile della situazione, anche perché negli ultimi tempi ospitava la sorella a casa sua. La dottoressa Giordanelli, medico di base di Cetraro, era molto stimata e apprezzata in paese per le sue doti umane e professionali.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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