COSENZA È stato un incontro concitato, con qualche scontro nel finale e due persone costrette a ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale dell’Annunziata. La vertenza della Madonna della Catena si fa infuocata. E i lavoratori della clinica dei gruppo iGreco non sono soddisfatti per l’atteggiamento delle istituzioni. «Da mesi ci danno le stesse risposte – dicono –. Arrivano nuovi rinvii, si ricontrollano le carte per settimane. E noi rischiamo di perdere il lavoro». È per questo che, una volta terminato il faccia a faccia in prefettura (erano presenti il commissario al Piano di rientro Massimo Scura, il dg e il direttore amministrativo dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro e Luigi Bruno, e un rappresentante del dipartimento regionale Tutela della Salute) gli animi si sono scaldati e i dipendenti hanno “scortato” Mauro e Bruno. Quest’ultimo si è accasciato al suolo, denunciando di essere stato colpito da uno dei lavoratori, che è stato identificato dalle forze dell’ordine. Oltre al manager, è stata portata in Pronto soccorso una lavoratrice della clinica, ferita a una mano. Questo il bollettino della tensione. Sul piano sindacale, invece, i passi avanti sono pochi. E poco apprezzati dall’Usb, che segue la vertenza con Gianna Paola Nucci: «Ancora una volta – scrive – abbiamo preso atto di esserci illusi sperando che le istituzioni regionali e la dirigenza dell’Asp di Cosenza arrivassero al tavolo muniti di soluzione al problema; ma ahimè non abbiamo potuto far altro che constatare che il problema occupazione non ha priorità nelle loro scelte e nei loro percorsi, assistendo ad una carrellata di motivazioni che ci risultano completamente estranee agli argomenti da sempre sostenuti dai lavoratori che rivendicano l’accreditamento o riconversione dei 60 posti di riabilitazione estensiva autorizzati nel 2010 di cui si sono perse le tracce». «L’incontro – si legge nella nota dell’Usb – ha posto in essere un’unica verità: ai lavoratori e al nostro sindacato vengono raccontate sempre le stesse fandonie, procrastinando di 5 giorni, 10 giorni o mesi le ipotetiche soluzioni, che ormai trovano i lavoratori avviliti e sfiancati e non più disposti a credere in nulla». L’Usb ha proclamato lo stato d’agitazione «in attesa di imminenti risvolti risolutivi». E ringrazia «il prefetto Gianfranco Tomao per la disponibilità e prontezza nell’accogliere la richiesta dei lavoratori di Madonna della Catena e l’intelligenza nel condurre la vertenza di oggi riguardante la problematica occupazionale. Ringraziamo, altresì, i circa 30 sindaci della provincia di Cosenza presenti e la Consigliera Regionale Flora Sculco, a sostegno del lavoro e dei lavoratori».
L’ASP: NESSUNA MINACCIA CONDIZIONERA’ LE SCELTE «Abbiamo – affermano i vertici dell’Asp di Cosenza in una nota – sempre operato a difesa dei livelli occupazionali e anche in questa circostanza abbiamo dichiarato in tutte le sedi il nostro impegno a tutela del lavoro e dei lavoratori. Nessuno pensi di ottenere decisioni ricorrendo a violenze verbali e fisiche».
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