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Pd Cosenza: «La dissennata gestione Occhiuto porterà il Comune al default finanziario»

COSENZA «La situazione delle finanze comunali e degli affidamenti spezzatino per gli appalti è una evidente conseguenza della gestione di questi anni al Comune di Cosenza da parte del sindaco Mario…

Pubblicato il: 14/10/2016 – 17:55
Pd Cosenza: «La dissennata gestione Occhiuto porterà il Comune al default finanziario»

COSENZA «La situazione delle finanze comunali e degli affidamenti spezzatino per gli appalti è una evidente conseguenza della gestione di questi anni al Comune di Cosenza da parte del sindaco Mario Occhiuto. Abbiamo avuto modo di verificare un dato che si commenta da solo: rispetto all’approvazione da parte della Corte dei Conti del Piano di Riequilibrio pluriennale del Comune di Cosenza, per cui l’Ente comunale si era impegnato a portare la riscossione dei tributi addirittura fino al 90%, oggi, alla luce dei dati forniti dai Revisori dei Conti, la riscossione dei tributi è ferma al 14%».
È quanto sostengono Tommaso Guzzi, segretario del circolo Cosenza IV del Partito democratico e Mario Petrozza, segretario del circolo Cosenza II del Partito democratico.
«Le numerosissime nomine – continuano Guzzi e Petrozza – dei commissari ad acta da parte del Tar e recentemente del tribunale di Milano (Giro d’Italia) in ottemperanza a giudizi instaurati da creditori insoddisfatti aggravano la situazione debitoria del Comune di Cosenza con interessi e ulteriori spese legali. Saremo curiosi di sapere se é stato rispettato l’ordine di prioritá dei pagamenti dei fornitori. E sapere se è vero che le passività da contenzioso sono arrivate a oltre 70 milioni di euro e se sono state accantonate in bilancio le relative somme».
«Risulta evidente – sottolieano i due segretari democratici – che la situazione dei conti comunali, per via della dissennata gestione di Occhiuto, rischia di portare il Comune di Cosenza al default finanziario. Se a questo si aggiunge la gestione che viene fuori degli appalti spezzatino, dagli affidamenti diretti, dalle consulenze, dalla gestione del personale (elementi facilmente rintracciabili nelle carte che il commissario Carbone il 1 giugno 2016 ha ritenuto opportuno inviare alla Procura della Repubblica di Cosenza e alla Corte dei conti) emerge un quadro di un vero e proprio sistema di potere teso a creare consenso attraverso l’utilizzazione della cosa pubblica per soddisfare, attraverso prebende, gli amici degli amici. Su questo noi saremo intransigenti a difesa della città, dell’interesse generale. Una difesa dei diritti dei cittadini attraverso un’opposizione che ha la ferma intenzione, con le sue proposte, di difendere l’interesse collettivo e fare uscire Cosenza da un degrado non solo sociale (nelle ultime ore abbiamo assistito al crollo di alcuni edifici del centro storico) ma anche urbanistico e ambientale».

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