Ultimo aggiornamento alle 17:34
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Il processo “normale” e la massomafia che si agita

Pantaleone “Luni” Mancuso è rimasto seduto al suo posto, disciplinatissimo per tutta la durata dell’udienza, che ha seguito grazie al collegamento in videoconferenza con il carcere de L’Aquila dove…

Pubblicato il: 17/10/2016 – 17:02
Il processo “normale” e la massomafia che si agita

Pantaleone “Luni” Mancuso è rimasto seduto al suo posto, disciplinatissimo per tutta la durata dell’udienza, che ha seguito grazie al collegamento in videoconferenza con il carcere de L’Aquila dove è ristretto. Altrettanto composta, di conseguenza, l’udienza alla quale ha voluto esser presente il procuratore distrettuale antimafia Nicola Gratteri.
Un gioco di segnali utile a far comprendere che in un’aula di giustizia le prove di “ominità” possono avere un effetto boomerang.
Insomma si è tornati al processo e non alla sua spettacolarizzazione: sono state ribadite le richieste difensive, ad alcune è già stato dato positivo riscontro dal Tribunale, su altre c’è la riserva di decidere. Riserva di decidere permane anche sulla richiesta di inviare i verbali delle precedenti udienze all’ordine forense competente per esaminare eventuali profili disciplinari che dai difensori sono stati avanzati a carico di un loro collega.
Segno evidente che qualcosa di anomalo è pur avvenuto in precedenza, con buona pace di qualche avvocato che ironizza sui verbali d’udienza consultati da qualche giornalista e utilizzati per scrivere, pur non essendo presente al dibattimento dove Luni Mancuso ha minacciato, insolentito e tentato di zittire il pubblico ministero Marisa Manzini.
Su quel “qualcosa di anomalo” pende anche l’inchiesta ministeriale disposta dal Guardasigilli Andrea Orlando. Il ministro ha anche chiesto di conoscere le misure adottate a tutela della sicurezza del pm Marisa Manzini, analoga “attenzione” è stata decisa dal sottosegretario per la sicurezza nazionale, Marco Minniti. Questi, dagli Stati Uniti, dove si trova in missione, ha fatto pervenire alla Manzini la sua solidarietà e l’impegno del governo per fornire ogni ulteriore strumento utile alle indagini che tanta fibrillazione stanno provocando nei più “blasonati” clan mafiosi della Calabria.
Del resto, non sembra conoscere soste l’attività, in verità piuttosto rabberciata, di delegittimazione che alcuni settori tentano di condurre contro il “nuovo corso” impresso dagli avamposti giudiziari calabresi su quel gruppo criminale che condiziona la vita imprenditoriale, sociale e politica dei calabresi.
Verrà il tempo in cui le indagini sulla massomafia si incaricheranno anche di fare giustizia su questi sottoscala della disinformazione.

direttore@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x