ROMA A due anni esatti dall’elezione a governatore, Mario Oliverio è vicino a conquistare ciò che più gli sta a cuore: assumere il diretto controllo della sanità calabrese. La commissione Bilancio della Camera, impegnata da domenica in una lunga seduta no stop per l’approvazione della legge di Stabilità, ha approvato (con 18 sì, 12 no e un astenuto) un emendamento che abolisce il divieto per i presidenti di Regione di essere nominati commissari alla sanità. La nuova norma rende inapplicabile la misura della legge di Stabilità 2015 che stabiliva che l’incarico di commissario «è incompatibile con l’affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento».
Nella riformulazione dell’emendamento predisposta dal relatore (il dem Mauro Guerra), che in un primo momento era stato accantonato dopo le vibrate proteste di M5S e Lega Nord e che è passato con l’astensione del Centro democratico di Tabacci, viene prevista una verifica semestrale per i commissari, davanti ai ministeri di Salute ed Economia, sugli equilibri di bilancio e sul mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.
La novità è appunto rappresentata dai tavoli tecnici che con cadenza semestrale devono verificare se il lavoro corrisponde ai Piani di rientro definiti. La relazione sarà inviata ai ministri della Salute e dell’Economia e trasmessa al Consiglio dei ministri che potrà poi assumere le determinazioni del caso.
La norma pro-governatori è passata nonostante l’opposizione della ministra Beatrice Lorenzin, che con i commissari tecnici vanta rapporti di strettissima collaborazione.
La volontà politica del Pd, comunque ha avuto il sopravvento su ogni valutazione. E così tanto il campano Vincenzo De Luca, quanto il calabrese Mario Oliverio potranno assumere il pieno controllo della sanità nelle regioni che governano. Tra le opposizioni serpeggia il dubbio che il “regalo” arrivi a ridosso del referendum del 4 dicembre proprio per spingere i due presidenti a un maggiore impegno in territori come Calabria e Campania dove il No sembra godere di un ampio margine di vantaggio.
Comunque vada a finire, non è una buona notizia per Massimo Scura e Andrea Urbani, i due commissari inviati in Calabria dal governo Renzi con il compito di rimettere ordine nella giungla calabrese della sanità.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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