CATANZARO Si apre uno spiraglio per i precari dell’Asp di Cosenza. Lo spiega un comunicato stampa dell’Ugl Sanità, che annuncia una convocazione da parte della presidenza della giunta regionale per il 19 dicembre. Una settimana prima di Natale, dunque, la vertenza legata alle assunzioni pre-elettorali (il riferimento è alle regionali 2014) approderà ai piani alti della Cittadella. E la novità fa rinviare la manifestazione prevista per martedì mattina davanti al Palazzo della politica calabrese. Questo perché, spiega l’Ugl, «si prende atto della volontà della presidenza regionale di costruire il tavolo inerente la vertenza». Sindacato e lavoratori, però, chiariscono di voler tenere fermo il punto: non «intendono fare passi indietro, anzi ribadiscono che qualora ci siano stati eventuali difetti di procedura, queste responsabilità riguardano esclusivamente i due soggetti istituzionali interessati alla vertenza – ovvero il dipartimento regionale Lavoro e l’Asp di Cosenza». Davanti a queste responsabilità, «sono i lavoratori a pagare il prezzo più alto perché, a distanza di due anni e mezzo dall’attività lavorativa svolta presso i diversi uffici territoriali dell’Azienda sanitaria, non sono stati ancora retribuiti e peggio ancora, dopo una serie di atti proposti e poi ritirati da parte degli stessi enti, al momento non intravedono possibilità di soluzione alcuna». In effetti, dopo un durissimo scambio di lettere ufficiali, sia il dipartimento che l’Asp si sono chiamati fuori dalla vertenza. E ora l’Ugl si augura «che la convocazione della Presidenza della giunta regionale possa porre un punto definitivo alla soluzione del problema sapendo che il sindacato e i lavoratori continueranno a mettere in atto tutte le iniziative per difendere il loro diritto al lavoro. La sospensione della manifestazione – termina la nota – costituisce un atto di responsabilità tanto della rappresentanza quanto dei lavoratori che, nonostante il momento drammatico della loro vita e di quella delle loro famiglie, vogliono continuare ad avere fiducia nelle istituzioni regionali».
x
x