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Elezioni Castrovillari, anche il Consiglio di Stato dà ragione a Lo Polito

CASTROVILLARI Mimmo Lo Polito vince la sua seconda battaglia davanti ai giudici amministrativi e blinda la sua poltrona di sindaco di Castrovillari. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ric…

Pubblicato il: 23/01/2017 – 18:25
Elezioni Castrovillari, anche il Consiglio di Stato dà ragione a Lo Polito

CASTROVILLARI Mimmo Lo Polito vince la sua seconda battaglia davanti ai giudici amministrativi e blinda la sua poltrona di sindaco di Castrovillari. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso presentato dai candidati delle liste civiche che chiedevano il parziale annullamento dei risultati elettorali del giugno 2015, con l’esclusione delle liste collegate a Lo Polito, la proclamazione a sindaco di Giuseppe Santagada e l’attribuzione di 10 seggi in consiglio comunale. Lo scorso giugno sulla questione si era già pronunciato il Tar, che aveva rigettato il ricorso delle liste perdenti. Il sindaco in carica aveva vinto le elezioni con uno scarto di soli 11 voti.
Secondo Santagada e gli altri candidati che si sono appellati al Consiglio di Stato, le firme a sostegno del candidato sindaco Lo Polito sarebbero da considerare irregolari, in quanto effettuate da un cancelliere del Tribunale «all’esterno del proprio ufficio anche in giorni festivi e al di fuori dell’orario di servizio e anche in giorni di congedo senza alcuna autorizzazione». Per i giudici, però, non si sarebbe verificata alcuna irregolarità perché «non esiste alcuna norma che alla violazione degli obblighi di servizio faccia conseguire la nullità delle autentiche».
Anche la presunta nullità dell’autenticazione della firma dello stesso Lo Polito,  priva dei riferimenti di data e luogo, «è infondata in fatto», dal momento che «la certificazione quindi attesta univocamente che nella data e nel luogo indicati il firmatario ha sottoscritto il documento e il pubblico ufficiale ha certificato l’autenticità della firma».
I giudici amministrativi hanno inoltre respinto altre due censure relative alla nullità di alcune schede, conteggiate a favore di Lo Polito, nelle quali il nome del futuro sindaco era stato vergato a mano, «in applicazione del principio, pacifico, secondo il quale costituisce motivo di annullamento del voto il segno che dimostra univocamente la volontà dell’elettore di farsi riconoscere, e la vergatura a mano del nome del candidato costituisce, di norma, espressione meramente rafforzativa».
Per Lo Polito, difeso dall’avvocato Alfredo Gualtieri, la sentenza del Consiglio di Stato rappresenta la fine di un lungo iter giudiziario e amministrativo. Ora il sindaco è pienamente legittimato nelle sue funzioni.

p. bel.

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