VIBO VALENTIA Tre coltellate di cui una, fatale, alla tempia. Così è morto Mario Torchia, ufficiale giudiziario in servizio al Tribunale di Vibo, ucciso lunedì pomeriggio nella sua casa di Francavilla Angitola. A sferrargli i fendenti mortali, secondo i carabinieri della compagnia di Vibo Valentia, sarebbe stato uno studente 28enne che da quelle parti era di casa. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio e tentato omicidio, Foca Carchedi non ha detto nulla agli inquirenti – le indagini sono coordinate dalla Procura di Lamezia – né sulla dinamica né sul movente alla base dell’efferato delitto.
Poco dopo le 17 di lunedì il giovane si è presentato a casa dei Torchia e Mario, 60 anni appena compiuti e una battaglia contro una brutta malattia superata da poco, come sempre lo ha fatto entrare. Poi i familiari hanno sentito delle urla provenire dal primo piano dell’abitazione, dove si trova lo studio dell’ufficiale giudiziario. Il figlio 25enne, Giuseppe, si è fiondato a vedere cosa fosse successo e appena ha visto il padre a terra in una pozza di sangue ha cercato di disarmare Carchedi che, invece, ha sferrato una coltellata anche a lui. Ferito all’addome, il 25enne è stato trasportato all’ospedale di Catanzaro dove, dopo un intervento chirurgico, è ancora ricoverato in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita. A dare l’allarme è stata la moglie della vittima, anche lei in casa mentre si consumava la tragedia. L’arma usata per il delitto è stata recuperata poco distante dall’abitazione dai carabinieri, che poi hanno prelevato nella sua abitazione e trasferito nel penitenziario di Catanzaro Carchedi, l’amico di famiglia che si sarebbe trasformato in spietato assassino.
s. pel.
x
x