LAMEZIA TERME Un centro di eccellenza, quello di Neurogenetica fondato a Lamezia Terme dalla dottoressa Amalia Bruni. Nel ventennale dalla sua nascita, quando una legge regionale lo istituì, due sono i dati che emergono: l’encomio generale che il centro ha raccolto e le difficoltà che affronta nel reperire i fondi necessari alla sua attività. Lo ha affermato la stessa dottoressa, nel corso di una cerimonia che si è tenuta nel teatro Grandinetti, con una frase lapidaria: «Ciclicamente la Regione si dimentica di noi». Nonostante i risultati raggiunti nella ricerca sulla neurogenetica, a partire dagli studi sulla patologia di Alzheimer, i gradini da salire sono ancora tanti ma la spinta è insufficiente. «Oggi siamo al primo gradino – ha detto Amalia Bruni – potremmo essere già oltre ma abbiamo bisogno di aiuto per salire gli altri gradini». Da parte degli esponenti politici presenti sono arrivate tiepide rassicurazioni. «Sappiamo che ci sarà necessità di innervare nuove energie», ha ammesso Michele Mirabello, consigliere regionale di maggioranza e presidente della commissione Sanità. Mirabello ha promesso l’insufficienza della politica e ha promesso sostegno». Parole di speranza e sostegno sono arrivate anche dal direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, che ha lodato il lavoro di squadra creato all’interno del Centro. Un appello alla Regione «perché gratifichi le eccellenze» è arrivato anche da parte del sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro.
Ma l’appello più accorato è arrivato dal professor Orso Bugiani, neurologo, già primario di neuropatologia all’Istituto Besta di Milano, al termine di una lunga lectio sugli studi, le pubblicazioni e i risultati raggiunti dal Centro di neurogenetica. «Sono arrivate parole di rassicurazione – ha detto Bugiani – ma c’è il rischio che un non finanziamento o un finanziamento insufficiente porti al depauperamento del lavoro di 20 anni». «La Regione probabilmente ha delle difficoltà – ha proseguito il professore – ma perché lesinare su un centro che ha queste potenzialità? Non esiste in Italia un centro come questo». Alla fine, un monito: «Attenti amministratori a quello che fate perché rischiate di non mettere in pratica le vostre stesse promesse».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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