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Lamezia, il Pd apre (ma non troppo) a Mascaro

LAMEZIA TERME «Il sindaco Mascaro si assuma la responsabilità esclusiva nel risolvere la crisi della sua maggioranza»; il Pd, invece, «qualora non si verificasse lo scioglimento del consiglio comun…

Pubblicato il: 06/06/2017 – 16:35
Lamezia, il Pd apre (ma non troppo) a Mascaro

LAMEZIA TERME «Il sindaco Mascaro si assuma la responsabilità esclusiva nel risolvere la crisi della sua maggioranza»; il Pd, invece, «qualora non si verificasse lo scioglimento del consiglio comunale», è pronto «ad assumere un comportamento responsabile che riduca i danni per la città». I dem di Lamezia Terme sono disponibili alle larghe intese: lo ha spiegato la segretaria di circolo Giovanna Viola, davanti al coordinamento cittadino, al consigliere regionale Tonino Scalzo e al deputato Sebastiano Barbanti.  Un’apertura di credito istituzionale nei confronti del primo cittadino. Purché questi decida di segnare una discontinuità netta rispetto alla maggioranza che lo sostiene. Il Pd aveva già «invitato il sindaco ad una operazione di chiarezza e di verità nei riguardi della città». Oggi gli chiede di «voler chiudere, senza compromessi, con quello che è successo in campagna elettorale e che oggi è ancora presente in consiglio comunale perché il Pd non potrebbe tollerare situazioni che non appaiano di massima trasparenza». I dem spiegano che «il centrosinistra non ha presentato candidati che potevano avere collegamenti con la mafia e ha rifiutato, in modo assoluto, i voti dei mafiosi». E ha, invece, «sollevato le perplessità che derivavano dalle presenze nelle liste del centrodestra che, a nostro avviso, potevano introdurre il rischio di una nuova procedura di scioglimento». Oggi la situazione è delicata. Il dossier depositato in Prefettura sulle relazioni pericolose tra clan e politica è più di un campanello d’allarme. E poi c’è una giunta che perde pezzi: «Le dimissioni a catena di consiglieri comunali, e anche di personaggi che hanno avuto un ruolo importante nell’attuale amministrazione comunale, rendono chiaro che la maggioranza che governa la città in base ai risultati elettorali della primavera del 2015 si sta sgretolando». Come se non bastasse, sullo sfondo c’è l’inchiesta sulla Sacal «che ha aperto un’altra finestra su un mondo di clientele e di violazione delle regole».
«Il sindaco – spiegano dal Pd – deve prendere atto che la sua maggioranza non c’è più nella credibilità, nella autorevolezza e nella necessaria coesione minata dall’interno da valutazioni ben al di là delle considerazioni politiche. Le irrevocabili dimissioni da parte di Massimiliano Carnovale, vicesindaco e componente della giunta, che nella lettera di accompagnamento ritiene di dover precisare che si tratta di decisioni suggerite o concordate con esponenti politici regionali, danno l’idea di un quadro desolante e profondamente compromesso. In qualche modo è una conferma anche dell’inconcludenza dell’azione amministrativa che il Pd denuncia da due anni».
È urgente, per i dem lametini, una presa d’atto da parte di Mascaro: «Si assuma la responsabilità di dare corso a quelle decisioni che il Pd ha auspicato, senza perdere altro tempo se non vuole che lo stillicidio di dimissioni e dei risultati delle indagini della magistratura renda inutili prese di posizioni tardive. Se decide di voler continuare, il sindaco parli alla città e dica quali soluzioni intende proporre. Su quelle proposte il Pd assumerà una posizione ragionata sull’esclusivo interesse di Lamezia. In tal senso si è espresso in consiglio il gruppo consiliare Pd, escludendo, qualsiasi inserimento in giunta».

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