COSENZA All’indomani dell’accordo sulla metroleggera Cosenza-Rende volano gli stracci nella maggioranza che sostiene Oliverio in consiglio regionale. Da una parte Orlandino Greco, capogruppo del movimento che porta proprio il nome del presidente della Regione, afferma senza mezzi termini che nei fatti è il sindaco di Cosenza a dettare la linea al governo regionale. Dall’altra Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo dei Democratici progressisti, che rintuzza il collega di maggioranza attribuendo definendo le sue dichiarazioni come un effetto dell’afa di giugno.
«Devo ammettere con grande franchezza – è la posizione di Greco – di aver sbagliato ad oppormi al sindaco Occhiuto nella scorsa competizione amministrativa nel capoluogo bruzio. Ho sbagliato, lo ribadisco, a chiedere all’allora consigliere comunale Domenico Frammartino di assecondare il disegno di sfiducia ordito nei confronti del sindaco Occhiuto per la conclusione anticipata della consiliatura». Greco sostiene di aver sbagliato «nella convinzione che, a margine di quell’azione, il centrosinistra avesse una visione condivisa di area urbana con Cosenza, Rende e Castrolibero unite per il rilancio della Calabria. Oggi – spiega – posso solo riscontrare la debolezza di quella visione ormai superata dal sindaco Occhiuto che, giustamente in difesa della sua città, dimostra di essere un abile stratega in grado di dettare tempi e linee programmatiche al governo regionale». «Ottenere 235 milioni di euro da un’opera di 160, in un momento storico e amministrativo in cui tutti i Comuni della Calabria lamentano la penuria di risorse economiche per interventi di entità estremamente inferiori – afferma – lascia intendere che oggi sia il sindaco Occhiuto a definire le linee d’intervento della nuova programmazione europea. Il sindaco Occhiuto si dimostra l’unico vero interlocutore credibile per ciò che concerne le politiche d’investimento sugli enti locali della Regione Calabria e sento, per questo, di consigliare ai sindaci di Castrolibero, di Montalto, di Mendicino, di rivolgersi a lui per sollecitare nuovi interventi che coinvolgano e non estromettano le loro comunità». Insomma secondo Greco «aveva ragione il sindaco Occhiuto quando sosteneva che la metro si sarebbe fatta solo alle sue condizioni. In realtà – conclude il capogruppo di “Oliverio presidente” – ha fatto molto di più. È riuscito ad ottenere realizzazione di nuove strade, percorsi pedonali, riqualificazione del tracciato ferroviario, l’ovovia per il centro storico e addirittura altre opere per sedici milioni di euro al Comune di Rende. Ho già contattato il sindaco Occhiuto per complimentarmi per l’operazione messa a segno che sancisce evidentemente l’affermarsi di una nuova gerarchia politica nella nostra regione dove a lui è riservato il ruolo apicale».
Giudiceandrea replica con altrettanta ironia: «Deve esserci nell’aria afosa di questo inizio di primavera, qualcosa che rende particolarmente frizzanti gli interventi del collega Orlandino Greco su alcune azioni del governo regionale della comune parte politica. Ed in particolare c’è da rimanere stupiti dalla di lui sortita sulla vicenda della metro leggera dell’area urbana». «Come è noto ai più, il presidente Oliverio ha su questa vicenda, come su decine altre in Calabria, volutamente e legittimamente coinvolto i sindaci dei territori interessati, concordando ed a volte anche disputando vivacemente, ogni minimo aspetto della stessa: dal tracciato (come giusto e legittimo che fosse) alle opere di contorno ed a servizio della città e dei cittadini. Lo ha fatto – argomenta il capogruppo di Dp – a Cosenza e Rende per la metro ma anche a Reggio, ieri a Cirò e ieri l’altro con i sindaci della Sibaritide. È stata e sarà sempre una caratteristica dell’opera politica del presidente, l’interlocuzione assidua, fitta e collaborativa con i sindaci ed i rappresentanti politici di ogni territorio e di ogni colore politico, fino a tre anni fa solo per la provincia di Cosenza, oggi dell’intera regione, e meraviglia non poco che Orlandino non ne serbi all’improvviso ricordo».
«Ed allora – si chiede Giudiceandrea – perché rizelarsi di un accordo non impositivo sul percorso di una metro che è giusto ed è legittimo venga discusso con chi oggi amministra Cosenza e Rende, vive sulla propria pelle le problematiche della propria città e le preoccupazioni legittime dei propri cittadini. E se è possibile prevedere opere complementari che abbelliscono e rendono meglio fruibile il sistema di trasporto dell’intera area urbana, e non solo di quella, per quale motivo – sussistendone le risorse – non si debba prevederne e concordarne da subito la realizzazione? Stiano dunque tranquilli i Sindaci di Montalto, Castrolibero e Mendicino, citati dal nostro, ed anche il futuro sindaco di Casali del Manco, omesso dall’onorevole Greco ma ormai realtà concorrente del lato sud-est dell’area urbana Cosentina, che tante ed altre saranno le interlocuzioni con le istituzioni locali, anche al fine dell’implementazione dell’uso della metro leggera da parte dei cittadini dell’intera area vasta». «Prima però – conclude Giudiceandrea – è stato opportuno, e non possiamo che ringraziare i presidenti di Provincia e Regione per lo sforzo, portare sulle nostre posizioni (quelle che avevano caratterizzato il programma elettorale del centrosinistra a Cosenza) persino il sindaco della città capoluogo. È la politica che vince, ed è quella politica che ti rende orgoglioso di averla votata e sostenuta, nonostante ai numeri (e solo su quelli, non sulle idee, a ben vedere) fosse stata sconfitta».
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