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«Caro segretario hai svilito il partito, ora dimettiti»

CATANZARO «Se non ora quando? Ancora una volta di fronte ad ulteriore cocente sconfitta elettorale si continua a tergiversare con dichiarazioni tendenti a giustificare, sezionando l’atomo, una presun…

Pubblicato il: 26/06/2017 – 16:20
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«Caro segretario hai svilito il partito, ora dimettiti»

CATANZARO «Se non ora quando? Ancora una volta di fronte ad ulteriore cocente sconfitta elettorale si continua a tergiversare con dichiarazioni tendenti a giustificare, sezionando l’atomo, una presunta tenuta del Pd sia a livello locale che nazionale». Ad affermarlo, in un comunicato, Giovanni Manoccio, componente assemblea nazionale Pd Mozione Emiliano e delegato regionale all’Immigrazione. «Dichiaro immediatamente che questa è la più cocente e sonora sconfitta degli ultimi anni, e risaltato fuori con tutta evidenza, l’assoluta mancanza di una comunità politica che scientificamente negli ultimi anni è stata distrutta dal segretario nazionale e dai suoi segretari regionali, un partito che vive solo di comunicati stampa, di interventi su Facebook, su farneticazioni sul web, è che ha perso il contatto umani con i territori, con i giovani,e con la nostra comunità. Si è pensato – prosegue Manoccio – a un certo punto che spostando la discussione più o meno con politiche di destra si sarebbe fatto breccia su un nuovo elettorato, non prevedendo che la nostra base sociale ed elettorale avrebbe di fatto abbandonato il nostro partito preferendo l’astensione oppure anche il voto di protesta. Non si perdono roccaforti della sinistra come: Genova, Sesto San Giovanni, Pistoia se non si è in un clima di sfiducia totale dove ancora una volta pochi gruppi dirigenti (Cerchi) decidono il destino di un intera comunità. Non si può, ancora una volta convocare per poi sconvocare per poi rimandare per poi dimenticare che sono 3 anni che in Calabria non vinciamo una elezione, e che nonostante 4 su 5 capoluoghi di provincia siano passati armi e bagagli al centrodestra, non si sia aperta una discussione all’interno della nostra comunità politica, che continua a pensare alla propria autosufficienza invece di aprire una discussione che coinvolga le culture a noi vicine».
«Caro segretario regionale cosa deve ancora accadere che tu, da buon dirigente del Partito, provi a ridare un po di fiducia ad un partito: fiaccato, deluso, sull’orlo di una crisi di nervi che porta all’autodistruzione, e cosa altro deve accadere per aprire una discussione che rimetta in discussione la guida del partito. Ho molto apprezzato  – aggiunge ancora il componente dell’assemblea nazionale del Pd – i tuoi ultimi sforzi di elevarti dalla quotidianità calabrese, ho letto molti comunicati che parlano di politica internazionale o di contemplazione di personaggi politici o di avvenimenti nazionali del passato, tutto questo ti fa onore, ma di pari passo non risolve i problemi di gestione politica del momento. Se solo ti sforzassi per un attimo pensando a come in tre anni hai svilito il Partito e le sue assisi più importanti, se solo pensassi a quante energie positive si sono allontanate da noi, se solo pensassi a come quell’idea di “Renzismo” che doveva aprire le porte al rinnovamento e alla partecipazione sia naufragato diventando nel contempo “stagnazione e autoconservazione”». «Se solo pensassi a tutto ciò non ti rimarrebbe che esercitare con coerenza l’unica scelta possibile che è quella di aprire una discussione che porti alle dimissioni di tutta la segreteria, contemporaneamente con l’apertura di una fase che riprenda il dialogo con le forze progressiste presenti nei territori e che le elezioni di Catanzaro – conclude Manoccio – hanno fatto venire prepotentemente alla luce». 

 

 

                                                                                        

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