REGGIO CALABRIA La Polizia di Stato, ad esito di una articolata attività investigativa di natura patrimoniale coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia – Sezione misure di Prevenzione di Reggio Calabria, ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca emesso dal locale Tribunale che ha interessato beni riconducibili al 40enne Michele Crudo, attualmente detenuto e condannato in via definitiva alla a dieci anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione nell’ambito del procedimento scaturito dall’operazione “Agathos”. Si tratta dell’inchiesta che portò alla cattura di Giovanni Tegano, allora latitante, capo dell’omonima cosca e suocero dello stesso Crudo.
Le indagini patrimoniali condotte dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio hanno dimostrato la sproporzione tra i redditi percepiti da Crudo e il patrimonio a lui direttamente o indirettamente riconducibile, che sarebbe frutto del reimpiego di capitali illeciti.
Il Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le risultanze investigative, ha disposto la confisca dei seguenti beni: 2 unità immobiliari in località Archi di Reggio Calabria; 2 unità immobiliari in località San Gregorio di Reggio Calabria; quote sociali, intero capitale e intero patrimonio aziendale della “Ditta San Michele & C. S.a.s.” di Michele Crudo, operante nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di generi alimentari. Il valore del patrimonio confiscato ammonta complessivamente a circa 1 milione di euro.
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