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Marcianò "licenziata" da Falcomatà: «L'ho appreso dalla stampa»

REGGIO CALABRIA Lo scontro si è concluso ma il metodo lascia di stucco. Angela Marcianò, ormai ex assessore della giunta comunale di Reggio Calabria, scrive sul suo profilo Facebook di aver appreso…

Pubblicato il: 22/07/2017 – 7:02
Marcianò "licenziata" da Falcomatà: «L'ho appreso dalla stampa»

REGGIO CALABRIA Lo scontro si è concluso ma il metodo lascia di stucco. Angela Marcianò, ormai ex assessore della giunta comunale di Reggio Calabria, scrive sul suo profilo Facebook di aver appreso del proprio allontanamento solo a mezzo stampa. «Apprendo solo stamattina dalla Gazzetta del Sud che oggi mi sono state ritirate le deleghe da Assessore di questa città. Voglio salutarvi con un pensiero quasi “premonitore” che mi è arrivato ieri in tarda serata da uno dei tanti concittadini che ho avuto la fortuna di conoscere e di apprezzare in questo difficile percorso. Vi voglio bene. Grazie da parte mia e del mio bimbo che ormai sta per nascere a tutti coloro che hanno voluto sostenermi come una vera Famiglia». Segue un bel pensiero un versi dedicato a un mamma da un bimbo che sta per nascere.
Dunque nessun confronto, se non le frecciatine dei giorni scorsi e i documenti affidati a quel pezzo di consiglio comunale per il quale l’assessore era diventata troppo ingombrante. Alla fine il sindaco Giuseppe Falcomatà ha deciso: Marcianò – finita al centro di una sorta di stalking politico nelle ultime settimane – non fa più parte della giunta municipale. 
Sarebbe venuto meno il rapporto di fiducia tra primo cittadino e titolare delle deleghe ai Lavori Pubblici, Politiche della casa e Legalità (che Falcomatà tratterrà ad interim). Ma il nodo è stata la nomina di Marcianò nella segreteria nazionale del Pd. Un posto che il primo cittadino immaginava per sé e invece è stato assegnato alla giurista da Matteo Renzi con un blitz. Proprio per questo il sindaco si sarebbe confrontato – secondo quanto riportano le cronache – con il partito romano prima del “licenziamento”. 
Dopo gli scontri con i consiglieri comunali sul regolamento per le case popolari, dopo una riunione di maggioranza pensata per trovare il modo migliore per defenestrare Marcianò, dopo botta e risposta al fulmicotone, Falcomatà ha deciso di agire. Non si è curato dell’imbarazzo di estromettere l’assessore all’ottavo mese di gravidanza e neppure dei risultati raggiunti in questi anni (che la titolare delle deleghe ai Lavori pubblici ha elencato in uno dei tanti comunicati diffusi negli ultimi giorni). Cose che si superano quando si deve mettere da parte una figura diventata ingombrante. Il “fuoco amico” l’ha avuta vinta. E pazienza se le assenze ingiustificate erano causate dalla gravidanza: «Pur essendo tutti a conoscenza delle difficoltà che sto attraversando per delle complicanze sopravvenute – ha scritto l’assessore –, i miei avversari mi attaccano vilmente proprio nel momento in cui, comprensibilmente, verso in situazione di maggiore debolezza fisica e mentale». Realpolitik vuole che si passi anche sopra la «debolezza fisica e mentale». Per la giunta Falcomatà inizia una nuova fase. L’esordio però fa arrossire. 

 

 

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