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Chi ostacola l’avvio dei tirocini negli uffici giudiziari?

La Regione Calabria ha davvero intenzione di avviare lo stage formativo biennale per seicentocinquanta precari da stabilizzare nel settore dell’amministrazione giudiziaria? Con il passare dei mesi,…

Pubblicato il: 21/08/2017 – 18:30
Chi ostacola l’avvio dei tirocini negli uffici giudiziari?

La Regione Calabria ha davvero intenzione di avviare lo stage formativo biennale per seicentocinquanta precari da stabilizzare nel settore dell’amministrazione giudiziaria?
Con il passare dei mesi, e dall’avvio delle trattative con il Ministero della Giustizia ne sono passati più di quattordici, in via Arenula i vertici del Dipartimento per il personale questo interrogativo se lo stanno ponendo in maniera seria.
Inizialmente la Regione Calabria chiedeva che il Ministero ne accogliesse mille, si fece osservare che non era possibile posto che era in itinere un bando di reclutamento su scala nazionale che non poteva essere mortificato, visto che poneva criteri di preparazione e di titoli di studio ben più alti di quelli sui quali possono contare buona parte dei precari calabresi. Alla Regione Calabria veniva offerta la possibilità di selezionarne e indicarne non più di cinquecento. Seguirono altri contatti e fitte trattative, fino a giungere ad un accordo che prevede l’immissione come tirocinanti nelle cancellerie dei tribunali calabresi di seicentocinquanta precari.
Tutto fatto? Assolutamente no, perché seguiva un atteggiamento dilatorio da parte della Regione Calabria, tale da far dubitare sulla volontà reale di chiudere l’intesa. Perché mai? Forse perché pur di non scegliere si preferiva rinunciare. Insomma avendolo magari promesso a mille come si fa ora a scontentarne trecentocinquanta.
Si è malpensanti? Può darsi ma qualcuno dalla Cittadella si prenda la briga di far sapere quali ragioni impediscono la definitiva chiusura dell’accordo con la stesura dell’elenco dei precari da avviare al corso biennale dentro gli uffici giudiziari che lamentano le maggiori criticità come pianta organica. L’ultimo inciampo, e questa volta il Ministero della Giustizia è andato su tutte le furie, arriva con la mancata copertura assicurativa che deve essere garantita dalla Regione Calabria. In sostanza i lavoratori prima di entrare negli uffici di destinazione dovranno essere tutelati sul fronte degli infortuni sul lavoro. Non è pensabile che un incidente sul lavoro evidenzi, proprio nelle sedi dove si amministra la Giustizia e si sorveglia il rispetto della legge, la presenza di lavoratori senza la copertura assicurativa antinfortunistica. Immaginate cosa capiterebbe ad un qualsiasi imprenditore se nella sua azienda l’Ispettorato trovasse dipendenti non denunciati all’Inail. Da qui le reiterate richieste alla Regione Calabria di aprire le partite con l’Inail e dare copertura antinfortunistica ai seicentocinquanta precari in via di stabilizzazione.
Insomma mentre dal Ministero della Giustizia arrivano segnali di grande coerenza con gli impegni assunti per far crescere gli standard dell’amministrazione della Giustizia in Calabria, dalla Regione si cincischia e si nicchia.
Una situazione che arriva all’assurdo quando si pensa che il due novembre prossimo a Catanzaro presteranno giuramento diciotto nuovi magistrati. Un record senza precedenti nel nostro Paese. Sei sostituti procuratori andranno ad ampliare la pianta organica della Procura distrettuale e ben dodici nuovi giudici entreranno negli uffici del Tribunale. Potranno anche contare sul supporto tecnico di dattilografi, segretari e cancellieri?

Pa. Po.

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