LAMEZIA TERME «Grazie alla legge Golfo-Mosca sulla parità di genere negli organi di amministrazione e di controllo delle società, anche di quelle a capitale pubblico, l’Italia in 5 anni è diventata una dei primi paesi al mondo per quanto riguarda la presenza di donne nei Cda e nei collegi sindacali. Non a Lamezia Terme dove, invece, Il 12 Luglio 2017 sulla stampa locale l’associazione Donne giuriste Italia di Catanzaro contestava al sindaco Mascaro la violazione della legge Golfo-Mosca perché nel cda e nel collegio sindacale di Lamezia Multiservizi spa vi erano (e vi sono tutt’ora) solamente componenti di genere maschile». A denunciare questa situazione, in una nota, sono Sebastiano Barbanti, deputato del Pd e Alessia Bausone, vicepresidente – Adgi Catanzaro.
«Lo stesso giorno della denuncia sui giornali, si dimetteva il presidente del cda Giuseppe Costanzo e il primo agosto, forse sperando che l’opposizione andasse in vacanza, il sindaco Mascaro ha designato Gianfranco Luzzo che – spiegano Barbanti e Bausone -, se nominato, andrà ad aggiungersi all’avvocato Scaramuzzino e al dottore Putame che continuerebbero così a rappresentare un organo societario ad integrale presenza maschile».
«Con la designazione di Luzzo, il sindaco Mascaro ha dimostrato di non rispettare né la legge (che in un Comune dove è presente la commissione d’accesso antimafia non è una bella vetrina), né le donne, pertanto – concludono -, si è ritenuto di portare il caso in Parlamento con una interpellanza diretta al presidente Gentiloni al fine di far azzerare organi societari dalla composizione gravemente illegittima».
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