LAMEZIA TERME È indagato per false informazioni rese a pubblico ministero, Paolo Mascaro, ex sindaco di Lamezia Terme. La contestazione rientra in seno all’inchiesta Eumenidi che la Procura lametina ha avviato contro una serie di illeciti commessi all’intero della Sacal, società che gestisce lo scalo aeroportuale della Piana. La chiusura indagini (ve ne abbiamo parlato qui) ha mostrato come anche l’ex sindaco sia indagato per abuso d’ufficio in concorso, perché avrebbe favorito illecitamente la nomina di Emanuele Ionà all’interno del cda della Sacal allo scopo di avere una persona compiacente e pronta a votare per il rinnovo di Pierluigi Mancuso quale dg della società.
Proprio su questi fatti Mascaro venne sentito dai pm a maggio 2017, come persona informata sui fatti, e in quella circostanza lo stesso negò di aver mai parlato con i manager di Sacal circa la volontà di nominare Ionà quale rappresentante del Comune in seno al cda della società aeroportuale. Circostanza che, secondo i magistrati, non corrisponde al vero in quanto tutt’altro è emerso dalle intercettazioni ambientali che il Nucleo mobile della Guardia di finanza di Lamezia Terme e la Polaria effettuavano all’interno degli uffici di Sacal, dove il neoeletto sindaco già il 23 giugno 2015 si mostrava favorevole a far rimanere Pierluigi Mancuso come direttore generale della società e per far questo era sua intenzione nominare una persona che prestasse il suo assenso in seno al cda; ai desiderata di Massimo Colosimo, ex presidente Sacal, infatti, Mascaro così rispondeva: «…sì, sì allora io un po’ un attimino, tu capisci che sono i primi giorni… fermo restando, l’impegno personale per il rinnovo… con l’impegno personale, che do già adesso… anche come visibilità, anche a colui che sarà e che forse è già in questa stanza, (ride, ndr) che sarà il rappresentante Sacal…». In quella stanza era presente Ionà.
I magistrati, quindi, hanno ritenuto che Paolo Mascaro abbia mentito sui fatti di cui era a conoscenza e da qui la sua iscrizione per la violazione di false informazioni rese al pubblico ministero.
I LEGALI: ACCUSE INFONDATE «A seguito delle notizie pubblicate sulla chiusura delle indagini per il procedimento “Eumenidi” e sull’avviso di garanzia, per l’ipotesi di false informazioni al pm, ricevuti dall’avvocato Paolo Mascaro (ex sindaco di Lamezia Terme, ndr), nella nostra veste di suoi difensori di fiducia, riteniamo opportuno intervenire con alcuni brevi chiarimenti». Lo affermano, in una nota, gli avvocati Dina Marasco e Giuseppe Spinelli. «L’ipotesi di falsità, oltre e più che infondata (come sarà agevole dimostrare nella sede giudiziaria deputata) – aggiungono – non è neppure procedibile, secondo il chiaro ed univoco disposto normativo dell’articolo di legge contestato, a cagione dell’intima correlazione tra quelle dichiarazioni e la posizione processuale rivestita nel procedimento “Eumenidi” dall’avvocato Paolo Mascaro. Con riguardo al concorso in abuso d’ufficio, che viene ipotizzato nel procedimento “Eumenidi”, di cui fin d’ora si può ictu oculi rilevare la carenza strutturale sia fattuale che giuridica, sarà cura di questa difesa porre in essere ogni iniziativa prevista dalla legge, necessaria ed utile a consentire all’autorità giudiziaria di potersi tempestivamente e positivamente orientare, nell’ambito delle sue prerogative, per una definizione della vicenda in termini immediatamente favorevoli all’avvocato Mascaro». «Cogliamo l’occasione – concludono gli avvocati Marasco e Spinelli – per ribadire la nostra piena ed incondizionata fiducia nell’autorità giudiziaria e nella spiccata professionalità e nell’equilibrio di quella lametina».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
x
x