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I narcos di Catanzaro, la roba buona e la roba cattiva

CATANZARO «Se adesso va bene facciamo come a Scampia… mamma mia ho visto un reportage… fa paura… ma fa paura davvero Lillì… Scampia fa paura… neanche gli passa dell’anticamera dei sbirri… cioè hai …

Pubblicato il: 21/02/2018 – 8:21
I narcos di Catanzaro, la roba buona e la roba cattiva

CATANZARO «Se adesso va bene facciamo come a Scampia… mamma mia ho visto un reportage… fa paura… ma fa paura davvero Lillì… Scampia fa paura… neanche gli passa dell’anticamera dei sbirri… cioè hai capito dai portoni… prendono un palazzo lo chiudono… un portone, lo vedi il portone come questo… fanno un buco e vendono la la droga, i drogati non vedono a loro in faccia, i sbirri non vedono a loro in faccia e vendono, vendono, vendono… fuori c’è una sentinella fuori che quando vede che va qualche sbirro o una pattuglia fa un fischio…». Santo Mirarchi dal 2016 è un collaboratore di giustizia. Ma a febbraio 2013 gestiva il traffico di droga a Catanzaro, a stretto contatto con le maggiori cosche calabresi. Lo spaccio di droga girava intorno al bar Fashion, gestito da Mirarchi, luogo che darà il nome all’operazione antiracket che porterà Mirarchi in carcere nell’aprile 2016 e, poco dopo, alla sua collaborazione con la giustizia e a rivelare quello che era il mercato della droga nel capoluogo. Un mercato vastissimo, decapitato con l’operazione interforze “Passo di salto” coordinata dalla Dda di Catanzaro. Ma il 13 febbraio 2013 Santo Mirarchi è nella sua auto in compagnia di Luigi Attinà, detto Lillo. E parlano di come riuscire a gestire la forte domanda di droga che sta investendo il capoluogo. Attinà e Mirarchi discutono della struttura dell’associazione, facendo il nome dei propri adepti, ovvero dei “piccoli” spacciatori reclutati da Mirarchi per piazzare sul mercato di consumo la droga. E se le cose ingranano si propongono di emulare Scampia.

ROBA BUONA E ROBA CATTIVA I fornitori sono diversi. C’è Francesco Pizzata che da San Luca fornisce cocaina all’organizzazione fin dal 2010. Lo chiamano «lo smontato che ha la faccia bruciata». Altri fornitori provengono da Crotone. Ma non sempre la merce è di buona qualità e questo porta screzi con chi rifornisce ma anche all’interno dell’organizzazione. Così, sempre il 13 febbraio 2013, nasce una discussione tra Santo Mirarchi e Franco Macario (uno dei fedelissimi di Mirarchi, dedito allo spaccio e interlocutore dei fornitori). Mirarchi e Macario sono scontenti: hanno ricevuto una partita di cocaina non buona. E quando la cocaina si sfarina non è buona. È buona quando è “pietra” e quando la sbricioli non si polverizza ma rimane a scaglie. All’inizio Mirarchi è nervoso, minaccia di restituire la droga e andare a prenderla da un’altra parte. Poi decide che no, non gliela restituisce. Macario non è d’accordo: «Ma io non gliela posso dare alle persone che… mi hai capito cosa voglio dirti?».
Il dialogo tra i due è un vademecum sulla bontà o meno delle partite di cocaina.
MACARIO: Io porcherie onestamente non sono buono per farle io.. che gli devo dare il materiale scadente… in quel modo
MIRARCHI: Si però là sopra la montagna (a San Luca) l’avete vista tutti la “roba”… tutti quanti avete detto no questa è buona, questa è buona, questa è buona… dopo 15 giorni mi ha detto che la cosa non è buona Frà
MACARIO: Benedetto Dio no… però
MIRARCHI: Per favore
MACARIO: Ma se quelli… ascoltami… se quella era pietra… non che mi faccio io (dice che lui non assume sostanze stupefacenti)
MIRARCHI: È pietra quella Frà (si accavallano le voci)
MACARIO: È pietra… te la fanno, te la fanno quella la… se poi il materiale non è buono
MIRARCHI: È la stessa la Frà… guarda non ne capisco, però alla roba gli ho fatto la fotografia è la stessa… come era pietra quella era pietra questa… questa che mi hanno dato i crotonesi non è toccata…
MACARIO: Si sfarina, si sfarina…
MIRARCHI: Si sfarina!!! e dopo 30 giorni Frà… caldo e freddo, caldo e freddo… (ritiene che la causa sia da addebitare alle condizioni atmosferiche al metodo di occultamento)
MACARIO: No, si sfarina… perché il materiale buono non si sfarina… il materiale buono rimane in quel modo… se è la “scaglia”(ndr. la scaglia è un tipo di cocaina, considerata una delle migliori, perché quando la sbricioli non si polverizza ma rimane a scaglie) rimane pietra… è inutile può essere pure… può restare pure tre anni, dieci anni pressata… quella pressata… come apri la busta prende la cosa per farne un “pezzo” per fare un grammo… come la prendi… si sfarina… che significa questo qua? significa cazzi… non gli posso dare io in quel modo se si devono prendere un pezzo… gli posso dare una “provetta” di quella la?
MIRARCHI: No, no, no

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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