Ultimo aggiornamento alle 21:14
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

I trecento “invisibili” della Cittadella

Tutto pronto per il rinnovo delle rappresentanze sindacali. Ma a un gruppo di dipendenti viene vietato di partecipare. La protesta (loro e della Uil): «Nel 2015 abbiamo votato. Negli uffici si imba…

Pubblicato il: 11/04/2018 – 16:42

CATANZARO Lavorano in Regione da molto tempo, alcuni anche da quindici anni. Eppure per la burocrazia sono degli “invisibili”, circa trecento. Al punto da non meritare neanche il diritto di voto, nonostante ci sia una nota dell’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) che dice il contrario. 
Per i dipendenti di Calabria Lavoro (e non soltanto per loro) sono giorni agitati. La marcia di avvicinamento al voto del 17, 18 e 19 aprile ha incontrato qualche inciampo. Ma è un eufemismo: la Regione li ha esclusi dagli elenchi dell’elettorato attivo. O, per dirla con la Uil – che protesta per le decisioni della burocrazia – ha «impedito il diritto al voto a personale che presta da molti anni, previa convenzione, attività lavorativa negli uffici della giunta regionale». Una scelta, scrive il segretario generale Elio Bartoletti, «in aperta contraddizione con quanto fatto nella tornata elettorale del 2015». Tre anni fa quei dipendenti, molti dei quali provengono dal bacino dei precari di “Why not”, votarono. E l’amministrazione li difese davanti al Comitato dei garanti contro il ricorso presentato dalla Cgil. La storia finì davanti al Tribunale di Catanzaro: anche in quel caso la posizione del sindacato fu considerata illegittima. 
Tre anni dopo, però, è cambiato tutto. Bartoletti si chiede «quali fattori esterni siano nel frattempo intervenuti» nella lettera indirizzata ai vertici della Cittadella regionale. E sottolinea altri paradossi: «Si aggiunge – spiega – che viene impedito il diritto di voto ai dipendenti a tempo indeterminato ex Ardis anch’essi in utilizzo previa convenzione alla Regione Calabria, che nella precedente tornata Rsu hanno regolarmente votato, mentre viene stranamente garantito il diritto ad altri soggetti presenti in Regione senza alcuna convenzione e senza matricola». Come dire: gli abusivi votano e i regolari no. 
E dire che l’Aran nella circolare del primo gennaio 2018 precisa che «i dipendenti che si trovano in posizione di comando, fuori ruolo o qualsiasi altra forma di assegnazione temporanea presso altre amministrazioni esercitano l’elettorato attivo presso l’amministrazione (o la sede) di assegnazione». Parrebbe tutto chiaro. E infatti la Uil «si riserva di adire le vie legali» perché considera il comportamento dell’amministrazione «un chiaro tentativo di inficiare il corretto svolgimento delle elezioni». L’accusa diventa più circostanziata: «Mentre si cerca di imbarcare con nuovi comandi altre unità, si tolgono i più elementari diritti a chi è qui da oltre 15 anni».
Le lettere si susseguono da qualche mese, ma alla Cittadella nulla si muove. I trecento “invisibili” hanno oggi lo stesso contratto che avevano nel 2015, ma hanno perso il diritto al voto. Walter Bloise, uno dei rappresentanti sindacali della Uil in Regione, invita il dipartimento Personale «a una sana rilettura della relazione d’ufficio dell’allora dirigente competente in materia di relazioni sindacali, che ribadì con fermezza il diritto di voto che viene ora negato». In attesa della «sana rilettura» il tempo passa. E la tre giorni elettorale è sempre più vicina.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x