LAMEZIA TERME «Non mi candido a segretario del Pd, ma sono pronto a sostenere una personalità che sia una presenza costante nel territorio». Giuseppe Giudiceandrea, nel corso della trasmissione de L’Altro Corriere Tv “Lo Sfascio”, ha smentito una sua possibile discesa in campo in occasione del prossimo congresso del partito calabrese. Secondo il consigliere regionale, il prossimo segretario non dovrà essere titolare di altri incarichi e avere «la voglia di capire i problemi del territorio». Chiaro il riferimento al segretario uscente: «Nessuno scende sul piano personale contro Magorno, ma svolgere contemporaneamente le funzioni di deputato e segretario fa sì che entrambe non vengano svolte al massimo».
Giudiceandrea – nel corso della puntata condotta da Pietro Bellantoni – ha anche affrontato le polemiche legate alla sua proposta di legge per l’abolizione dei vitalizi. Lo stesso Magorno e il segretario provinciale del Pd di Cosenza Guglielmelli hanno chiesto a Giudiceandrea di sciogliere il suo gruppo in Consiglio, i Dp, per contribuire al taglio dei costi della politica. «Un segretario regionale scaduto e un segretario provinciale che non ha portato alcun risultato elettorale non possono chiedere lo scioglimento dei Dp. Lo potrà fare solo il nuovo segretario del partito», ha chiarito Giudiceandrea. Che ha anche sottolineato che i Democratici progressisti, anche se lui e Giuseppe Neri dovessero transitare nel gruppo Pd, non potrebbero comunque essere sciolti perché «resterebbe Arturo Bova, che è di Mdp e nessuno può dunque chiedergli di cancellare il gruppo».
Il risparmio, in ogni caso, «sarebbe solo sui 12mila euro in più all’anno che percepisco come presidente e su una posizione lavorativa che ho diviso in due. Questa decisione toglierebbe quindi il lavoro a due disoccupati. Se Guglielmelli insiste, vorrà dire che faremo una selezione a morra per vedere chi dovrà andarsene a casa».
Giudiceandrea ribadisce il ruolo avuto dai Dp nel corso della legislatura: «Credo che il gruppo abbia aiutato molto il centrosinistra. Quando Guccione gridava contro la maggioranza, noi siamo stati i più fidelizzati al governo Oliverio».
Il capogruppo ha anche risposto all’ex vicepresidente della Regione Adamo, che aveva definito la proposta normativa sui vitalizi una «legge truffa». «Con “Zio Nicola”, come lo chiamo io, ci siamo sentiti e chiariti. Lui sa che non sono un demagogo e mi ha anche detto che quell’espressione non si riferiva a me. La sua volontà è affrontare la questione in modo non populistico, altrimenti rischiamo di assomigliare ai nostri avversari», ha precisato Giudiceandrea. Respinte al mittente anche le critiche dopo la sua partecipazione a “Non è l’arena di Giletti”. «Non ho difeso la scelta di tenere il consiglio regionale a Reggio? Chi mi attacca deve documentarsi rispetto a quello che ho detto in trasmissione. Ricordo che i Moti del ’70 e lo scippo perpetrato ai danni di Reggio sono stati “risolti” da chi la politica la sapeva fare».
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