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Direzione dogane, la politica catanzarese sulle barricate

Il sindaco Abramo contro la sospensione del trasferimento decisa dal ministero: «La sede spetta al capoluogo». Tallini è netto: «Sarebbe un golpe istituzionale ordito dal Pd». Falcomatà: «Serve buo…

Pubblicato il: 17/04/2018 – 11:40
Direzione dogane, la politica catanzarese sulle barricate

CATANZARO «Ho un profondo rispetto per le istituzioni dello Stato e per tale motivo sono certo che la formale decisione di istituire a Catanzaro la Direzione interregionale Calabria-Basilicata delle Dogane e dei Monopoli
non sarà modificata». Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.
«Si è trattato – aggiunge – di una scelta ponderata, seria, poggiata non solo sulla legge (che assegna tali direzioni ai capoluoghi di Regione) ma soprattutto, come ho più volte ribadito, sul buon senso e sulla buona amministrazione. Catanzaro non solo è baricentrica rispetto all’ampio territorio da servire, ma è anche sede di tutti quegli uffici regionali con cui l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli deve quotidianamente interfacciarsi. Catanzaro non sottrae nulla a nessuno perché quella di Reggio Calabria non è mai stata una direzione regionale. Se il ministro Padoan ha chiesto chiarimenti all’Agenzia delle Dogane avrà avuto i suoi motivi, ma non ho alcun dubbio che la decisione, come appena un mese fa mi ha confermato il direttore generale Kessler, sarà pienamente confermata».
«Non posso nascondere il mio rammarico – dice ancora il sindaco Abramo – per la posizione assunta dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a cui sono molto legato personalmente. La riapertura di antiche e ormai rimarginate ferite non giova a nessuno. Mi risulta che dalla nuova organizzazione delle Dogane, che sarà coordinata a diretta da Catanzaro, gli uffici di Reggio Calabria non saranno danneggiati, anzi saranno parallelamente potenziati. Dobbiamo dire basta alle polemiche di campanile e rispettare leggi e istituzioni. Catanzaro non toglie niente a nessuno, ma deve esercitare fino in fondo le sue prerogative di capoluogo della Regione nell’interesse di tutta la comunità calabrese».
«Su questo tema, fondamentale per lo sviluppo della Calabria – conclude Abramo – conto di coinvolgere al più presto tutta la deputazione parlamentare espressione della città e dell’area centrale, senza distinzione di schieramento».
TALLINI: «GOLPE ISTITUZIONALE» «Se malauguratamente questo governo Pd – delegittimato dal voto popolare e in carica solo per l’ordinaria amministrazione – riuscisse nell’intento di sottrarre a Catanzaro la direzione interregionale delle dogane e dei monopoli Calabria-Basilicata, saremmo di fronte ad una specie di golpe istituzionale ordito da un solo partito politico ai danni del capoluogo». È quanto afferma in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Domenico Tallini, che aggiunge: «L’asse Falcomatà-Padoan tenta di sovvertire ciò che il buonsenso e la legge avevano suggerito al Comitato di Gestione dell’Agenzia delle Dogane. Io mi auguro nell’interesse di tutta la Calabria – prosegue Tallini – che la decisione contenuta espressamente nella delibera n.358 dello scorso 28 febbraio, di riorganizzare la rete sul territorio nazionale, assegnando le direzioni regionali ai capoluoghi di regione, venga rispettata. Il sospetto è che Padoan abbia voluto dare un aiutino al suo compagno di partito, Falcomatà, in vista delle elezioni comunali del prossimo anno». «Entrambi si assumeranno, in caso di modifica della delibera, la pesante responsabilità – conclude Tallini – di avere riaperto la ferita del campanilismo in Calabria e di avere calpestato le leggi. Rivolgo un appello a tutti i parlamentari espressione della città, senza alcuna distinzione, perché facciano sentire la loro voce ed evitino questa umiliazione alla principale istituzione della Calabria».
FALCOMATÀ: «SERVE BUONSENSO» «Abbiamo preso atto della sospensione operata dal ministro dell’Economia e delle Finanze della procedura che prevedeva lo spostamento della sede della Direzione regionale dell’Agenzia delle Dogane dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria a Catanzaro. Il sindaco Abramo, con il quale ho un ottimo rapporto, ha ragione: non si tratta di riaprire vecchie ferite, piuttosto di utilizzare il buon senso. Questa non è una battaglia di campanile, ma le nostre osservazioni si basano su una serie di considerazioni oggettive inconfutabili che evidentemente hanno spinto il Ministro a sospendere e rivedere il piano inizialmente disposto dal Comitato di gestione». Lo dichiara il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà intervenendo sulla vicenda relativa allo spostamento della sede regionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
«Come abbiamo avuto modo di rappresentare in una missiva trasmessa al ministero – ha spiegato ancora il sindaco – il nuovo piano deve necessariamente rispettare la sentenza del Consiglio di Stato che si è espressa sul merito della questione, considerando anche, sul piano sostanziale, che la nostra Città Metropolitana, con il porto di Gioia Tauro e l’area dello Stretto, è oggi una delle aree, in tutto il Meridione, dove si concentra la più alta densità di traffico doganale, nonché la sede della più grande autorità portuale del Mediterraneo. Reggio Calabria è dunque la sede naturale per l’Agenzia e l’Amministrazione è decisa a mettere a disposizione un immobile comunale per ospitarla, riducendone anche i costi di gestione».
DIENI: NO AI CAMPANILISMI «Il mantenimento della sede della Direzione regionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a Reggio Calabria non è una mera questione campanistica, ma ha a che fare con le prospettive di sviluppo di un territorio che non deve essere ancora una volta spogliato dei suoi diritti per via della voracità di una certa classe politica del capoluogo di regione». Lo dichiara la deputata del M5S Federica Dieni.
«La sospensione della procedura di trasferimento dell’Agenzia, disposta dal ministero dell’Economia e delle Finanze – continua la parlamentare -, è una buona notizia e rappresenta un primo passo verso la definitiva conferma degli assetti originari di questo organismo. Non avrebbe alcun senso, infatti, operare questa traslazione a favore di Catanzaro, dal momento che l’agenzia e i suoi dipendenti lavorano ormai da anni a Reggio e da questa sede sono riusciti a conseguire importanti risultati. Un eventuale trasferimento, inoltre, non farebbe altro che aumentare i costi di gestione».
«È anche opportuno ricordare – aggiunge Dieni – che, circa dieci anni fa, l’Agenzia ha scelto Reggio come sua sede regionale, una decisione difesa anche per mezzo di un appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che aveva accolto l’iniziale ricorso della città di Catanzaro. Un tribunale della Repubblica si è dunque già pronunciato su questa vicenda affermando che la sede dell’Agenzia non è vincolata al capoluogo di Regione».
«Va anche sottolineato – osserva ancora la parlamentare pentastellata – che con la riforma delle pubbliche amministrazioni, da cui derivarono vari accorpamenti, la Direzione calabrese, al tempo non ancora operativa, fu accorpata alla Campania e mantenne la sua sede a Reggio, con tanto di Distretto e segreteria del Direttore Interregionale, strutture alle quali, negli anni successivi, si aggiunsero l’area Antifrode, l’area Accise, l’area Legale e l’Area Dogane».
«Non è dunque il caso – conclude la deputata 5 stelle – di alimentare sterili polemiche e di imbastire campagne finalizzate a spogliare una città a favore di un’altra. La Calabria può svilupparsi soltanto se tutti i suoi territori sono messi nella condizione di crescere; aggiungendo quindi “risorse” e non sottraendole a una realtà per consegnarle a un’altra. Non c’è, di conseguenza, alcun pregiudizio nei confronti della città di Catanzaro, ma solo la consapevolezza che una nuova “guerra tra poveri” non possa portare a nulla di buono. I capricci e le rivendicazioni dei masaniello di turno sono dunque inopportuni, oltre che anacronistici e immotivati».
FERRO: «L’ATTUALE GOVERNO NON HA AUTORITÀ» «In merito alla istituzione della nuova sede della Direzione regionale delle Dogane, con il sindaco Sergio Abramo stiamo monitorando da tempo l’iter procedurale, come abbiamo reso noto alcuni giorni fa». È quanto dichiara, in una nota, Wanda Ferro deputato di Fratelli d’Italia. «Secondo le informazioni in nostro possesso – afferma – non ci sono margini perché venga cambiata la delibera del Comitato di Gestione, che indica in Catanzaro la sede della Direzione. Continuiamo dunque a vigilare, e facciamo fatica a comprendere le esternazioni del sindaco Falcomatà».
«La politica deve avere la responsabilità di non alimentare dannosi campanilismi – aggiunge –  mettendo le comunità una contro l’altra come è avvenuto in passato, e di evitare forzature rispetto a ciò che prevedono le norme. Su questo auspico l’adesione di tutti i parlamentari calabresi».
«Non voglio credere infatti – sottolinea Ferro – che il governo di centrosinistra, che gli italiani hanno già mandato a casa, possa rendersi responsabile di un colpo di mano, magari per dare un aiuto ad una amministrazione amica. Bisogna inoltre far presente che la Direzione regionale non verrebbe trasferita da Reggio, dove attualmente esiste un Distretto della Direzione di Napoli, ma verrebbe istituita ex novo nella sua sede naturale, ovvero il capoluogo di regione, come avviene in tutte le altre regioni italiane».
«Tra l’altro tutti gli organismi regionali con i quali dovrà interfacciarsi la Direzione regionale – afferma ancora l’esponente politico – hanno sede a Catanzaro, come la Commissione Tributaria Regionale, la Direzione regionale dell’Agenzia Entrate, la direzione regionale dell’Agenzia Demanio, il comando regionale della Guardia di Finanza, gli uffici giudiziari amministrativi e contabili. Ci risulta inoltre – conclude Ferro – che anche gli uffici di Reggio verranno mantenuti e rafforzati. Della firma per l’istituzione della nuova sede si dovrà occupare pertanto il prossimo ministro delle Finanze, considerato che l’attuale governo non ha alcuna autorità e legittimazione ad assumere decisioni in evidente difformità dalle previsioni di legge».

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