Il gip di Vibo Valentia Gabriella Lupoli si è pronunciato riguardo al fermo disposto dalla Dda di Catanzaro lo scorso lunedì (qui e qui i dettagli) nei riguardi di Rosaria Mancuso, Domenico Di Grillo, Lucia Di Grillo, Vito Barbàra, Rosina Di Grillo e Salvatore Mancuso. Il giudice per le indagini preliminari non ha convalidato il fermo ma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare disponendo il carcere per quattro dei sei imputati: Rosaria Mancuso (foto), 63 anni, e il marito Domenico Di Grillo (71), la figlia Lucia Di Grillo (29) e il genero Vito Barbàra (28), accusati a vario titolo di avere organizzato l’attentato con autobomba che il 9 aprile ha ucciso Matteo Vinci, 42 anni, e ferito gravemente Francesco Vinci, padre del giovane. I quattro indagati, difesi dall’avvocato Giuseppe di Renzo, sono accusati dei reati più gravi: omicidio, tentato omicidio, tentata estorsione, e una serie di violazioni in materia di armi. Il fermo nei loro confronti non è stato convalidato per mancanza di pericolo di fuga.
Escono dal carcere, invece, Rosina Di Grillo (38 anni), difesa dall’avvocato Giovanni Marafioti, e Salvatore Mancuso (46), difeso dall’avvocato Francesco Schimio, accusati del reato di tentata estorsione. Nel loro confronti il fermo non è stato convalidato per mancanza di gravi indizi di responsabilità.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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