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Centrale del Mercure, scontro Parentela-Pappaterra

Il deputato del M5s chiede al ministro dell’Ambiente la rimozione del presidente del Parco del Pollino. La replica: «Troppe inesattezze nella ricostruzione delle vicende dell’impianto. Da noi massi…

Pubblicato il: 30/06/2018 – 11:36
Centrale del Mercure, scontro Parentela-Pappaterra

CATANZARO «Il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, deve essere rimosso dall’incarico». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Paolo Parentela, che in proposito ha presentato un’interpellanza urgente al nuovo ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. «Già assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Pappaterra – spiega il parlamentare 5stelle – si è reso complice del grande inganno con cui Enel e la stessa Regione hanno mantenuto in esercizio la centrale a biomasse del Mercure, sita nel Parco, sprovvista delle necessarie autorizzazioni e giustificata con uno studio inattendibile sugli effetti per la salute umana, in quanto di parte e basato sullo studio microclimatico di un’altra area, cioè la valle di Latronico».
«Per di più – denuncia il deputato – lo studio in questione, appena concluso, proviene dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, tra i cui soci fondatori figura proprio Enel, che in via esclusiva ha finanziato con 100mila euro annui l’Osservatorio ambientale previsto nell’ambito di un accordo di compensazione promosso nella passata legislatura dal Ministero dello Sviluppo economico. Nell’accordo è contemplato l’esborso compensativo di 17 milioni a favore di enti che ricadono nel Parco. L’Osservatorio, invece, presieduto proprio da Pappaterra, ha il compito, si legge nelle carte, di promuovere ricerche e studi in campo ambientale a cura di esperti indipendenti di provata competenza tecnico-scientifica individuati dal medesimo organismo».
«Dunque – riassume il parlamentare M5s – lo studio in questione proviene da una fondazione creata da Enel ed è stato condotto per conto di un osservatorio finanziato da Enel, che dalla centrale del Mercure, peraltro rifornita di biomasse da imprese boschive accusate di gestione ‘ndranghetistica, ha guadagnato decine di milioni grazie agli incentivi dello Stato».
«La notizia pazzesca – conclude Parentela – è che, dopo aver lucrato a spese dello Stato e a danno delle comunità locali, Enel ha venduto l’impianto al fondo F2i, tra i cui maggiori azionisti ci sono Intesa San Paolo e Unicredit, cioè gli istituti che dettano legge in Banca d’Italia. Il primo espresse il ministro plenipotenziario Carlo Passera, il secondo annovera tra i propri consiglieri anche Fabrizio Saccomanni, già ministro dell’Economia. Il dato è politicamente allarmante e significa soltanto una cosa, che la Calabria è terra di conquista, finzioni e speculazioni gigantesche».
LA RISPOSTA DI PAPPATERRA: «TROPPE INESATTEZZE» 1Le scrivo al solo scopo di chiarire il contenuto della sua interpellanza al Ministro dell’Ambiente con la quale chiede la mia rimozione dall’incarico di Presidente del Parco Nazionale del Pollino che, mi consenta di dirlo, contiene una serie di inesattezze, frutto molto probabilmente della scarsa conoscenza di una vicenda che sta condizionando la vita della Valle del Mercure da quasi 20 anni». Lo scrive il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, in una lettera aperta al deputato M5S Paolo Parentela inviata, per conoscenza, anche al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. «Non è vero come lei afferma – aggiunge – che “la Centrale è sprovvista della necessaria autorizzazione”. A seguito di alterne vicende amministrative e giudiziarie l’impianto è in esercizio dal 2016 con tanto di regolare autorizzazione rilasciata dalla Regione Calabria in forza di una decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera all’apertura nonostante il parere contrario del Parco Nazionale del Pollino. L’accordo sottoscritto al Mise, che ha visto coinvolti il Governo nazionale, le Regioni Calabria e Basilicata, il Parco del Pollino, sette Comuni della Valle del Mercure e le organizzazioni sindacali, ha corrisposto alla sola volontà di cercare di contemperare le esigenze di tutela ambientale con quelle di carattere sociale ed occupazionale analogamente a quanto sta accadendo in tante altre parti del nostro Paese per vertenze che sono all’attenzione del nuovo Governo. L’Osservatorio ambientale, previsto dall’accordo MISE, è guidato con le funzioni di Direttore tecnico scientifico dal dott. Gianni Marsili, figura di elevato profilo, dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità. La Fondazione per lo sviluppo sostenibile, presieduta dall’ex Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, il cui nome, lo ricordo a me stesso, è legato al decreto che oggi regola in Italia il corretto e legale ciclo dello smaltimento dei rifiuti, opera a supporto del direttore scientifico, svolgendo il suo lavoro con autonomia ed elevata competenza e professionalità apprezzata ad ogni livello. Quanto alla formale vendita dell’impianto da parte di Enel al Fondo Italiano per le Infrastrutture (F2i), non appena tutti gli Enti saranno informati ufficialmente sui tempi e sulle modalità del trasferimento, per quel che riguarda il Parco, ogni valutazione di merito sarà affidata agli organi dell’Ente. Su questo punto mi preme aggiungere che, se abbiamo letto con attenzione, oltre agli istituti bancari citati nella sua interpellanza, una quota rilevante del Fondo sia in capo alla Cassa Depositi e Prestiti, istituto in questi giorni all’attenzione del Governo per la nomina dei nuovi vertici».
«Mi consenta un’ultima riflessione – afferma ancora Pappaterra nella lettera a Parentela – su alcuni giudizi da lei espressi riferiti alla mia persona per dirle semplicemente una cosa: la mia onestà e serietà, riconosciute da tutti, non le baratto con alcun incarico. Sono stato da qualche mese riconfermato alla guida dell’Ente per volontà del precedente Ministro dell’Ambiente, che sulla mia designazione ha chiesto ed ottenuto la formale intesa prevista dalla legge dai Presidenti delle Regioni Calabria e Basilicata ed il parere espresso a larghissima maggioranza dalle Commissioni Ambiente di Camera e Senato. Qualora il nuovo Ministro, che legge per conoscenza, dovesse giudicare il nostro lavoro censurabile nel merito, per quanto mi riguarda non restero un minuto in più alla guida del Parco del Pollino, consapevole di aver svolto fino ad oggi un lavoro apprezzato ad ogni livello, che ci ha consentito di costruire un forte prestigio istituzionale, una dimensione nazionale ed internazionale con l’ottenimento a Parigi e Bruxelles di due riconoscimenti Unesco e della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, un rapporto costante e proficuo con le istituzioni regionali, provinciali e comunali, un rapporto di grande collaborazione con le forze preposte al controllo del territorio ed in particolare con il Cfs, ottime collaborazioni con il mondo associativo ed imprenditoriale che oggi comincia ad investire nel settore del Turismo sostenibile e dell’Agroalimentare di qualità, progetti di valorizzazione della straordinaria biodiversità del Parco del Pollino. Anche per questo, al di la’ dei diversi punti di vista e delle scelte future, colgo questa occasione per invitarla ufficialmente al Parco per farle conoscere di persona il lavoro svolto, le potenzialità che il territorio offre, le difficoltà di gestire il Parco più grande d’Italia molto complesso com’è il Pollino, e se lo riterrà per approfondire le problematiche oggetto della sua interpellanza e per acquisire la sua disponibilità per aiutare uno dei territori più belli del nostro Paese a crescere e svilupparsi».

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