CATANZARO «Fa piacere il riconoscimento proveniente da altri di essere stati dalla parte della ragione, meno però quando viene certificato che esiste un enorme problema di sicurezza per i lavoratori». Inizia così l’intervento del sindacato CSA-Cisal che rispolvera la questione del sovraffollamento degli spazi della Cittadella e l’eccessivo impiego di personale esterno rispetto alla dotazione organica. «Una grave denuncia – prosegue il sindacato – che sembrava essersi dispersa, come al solito, nella nebulosa inerzia dell’apparato amministrativo della Regione, eppure per fortuna c’è qualcuno che tiene al rispetto delle regole. Grazie alla nota interna del 26 giugno scorso firmata dal dirigente del settore Economato, lo scenario è sempre più chiaro, quanto allarmante. Il dirigente scrive: “Attesa l’impossibilità di porre un limite al personale giornalmente presente in cittadella, da contenere nel numero massimo stabilito di 1.836”. Un numero invalicabile, che noi del sindacato più volte avevamo tentato di ricordare ai piani alti. Con questa recente comunicazione però abbiamo in aggiunta la presa d’atto che il superamento della soglia massima delle 1.836 unità è divenuto un fenomeno incontrollabile. E cosa ancora più grave, come riconosce lo stesso dirigente (persona altamente scrupolosa e seria), è l’impossibilità di “assicurare il rispetto delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro”. Responsabilità che – ricorda il sindacato – è del datore di lavoro che è tenuto a eseguire tutti gli accertamenti e i sopralluoghi del caso. La proliferazione di postazioni mette a repentaglio l’incolumità del personale della Regione. La Cittadella non è un posto sicuro. È possibile che nessun altro prenda coscienza di questo pericolo incombente, confermato ormai anche da funzionari apicali dell’ente stesso? È possibile che tutti facciano finta di niente di fronte al rischio che il Certificato di Prevenzione Incendi della struttura possa non essere mantenuto o conservato perché la Cittadella sta letteralmente scoppiando? Tutti interrogativi che rivolgiamo ai responsabili (amministrativi e politici) che avanzano richieste di riempire oltre misura i locali di Germaneto della Regione con collaboratori esterni».
«E pensare – aggiunge il sindacato – che circa tre mesi fa, avevamo segnalato la trasformazione della Cittadella in un postificio. Si è consolidato ormai un rapporto assolutamente sproporzionato fra dipendenti interni e quelli esterni chiamati dall’amministrazione regionale. A dirlo sono i numeri. Il personale della dotazione organica presente in Cittadella è infatti di circa 900 unità lavorative, quindi già meno della metà degli esterni chiamati a prestare i propri servizi. Ci sono più esterni che interni. Tanti dipendenti regionali sono così costretti a lavorare non negli open space ma nelle sale riunioni per mancanza di spazio, che per di più si chiamano così (“sale riunioni”) non a caso (e quindi non sono utilizzabili per nuove postazioni di lavoro, ne tantomeno per archivi). E nonostante questo – incalza il sindacato – si chiedono ancora attivazioni di ulteriori posti. Questa sproporzione si sta accentuando sempre di più, se nella recente nota del dirigente del settore Economato si legge “delle continue richieste di postazioni lavorative per il personale a vario titolo contrattualizzato”. E ancora: “Continuano a registrarsi pressanti richieste di nuove utenze, spesso motivate da imprescindibili e inderogabili adempimenti dagli effetti tanto imprevedibili quanto nefasti se non immediatamente realizzati”. Un’attitudine che in verità è risalente. Con un’altra nota interna del 2 febbraio 2018, proveniente dal medesimo settore, si attesta che la “problematica non è ascrivibile al solo dipartimento Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali ma investe anche altri dipartimenti che registrano analoghi sovraffollamenti, pur se il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, a seguito di opportuno sopralluogo, ha definito gli spazi disponibili non sufficienti al normale movimento del personale in servizio”. In buona sostanza, si vuole, da tantissimi settori, allargare il postificio senza alcun senso della misura, dove i lavoratori non possono svolgere le proprie mansioni con le necessaria serenità».
«Siccome si sta minacciando la sicurezza sul posto di lavoro dei dipendenti, – evidenzia il sindacato – non possiamo che chiedere di regolarizzare al più presto questa ondata di soggetti esterni, non più sostenibile per ragioni di spazi, sicurezza e salvaguardia delle fisiologiche proporzioni con il contingente di personale interno della Cittadella. Non vorremmo che tutto ciò costituisca il preludio all’utilizzo di risorse pubbliche per l’affitto di altri immobili all’esterno della Cittadella nonostante la promessa della politica dei fitti zero. Siccome l’ultima comunicazione interna di qualche giorno fa è rivolta non solo a tutti gli altri dipartimenti ma anche agli assessori – quindi anche alla componente politica – ciascuno spieghi quali sono le irrefrenabili necessità di oltrepassare la normale quota di saturazione degli spazi. Come se ci possa essere bene superiore alla sicurezza dei dipendenti sul luogo di lavoro! Lo stesso dirigente, chiaramente preoccupato, declina l’incombenza di accettare nuovi eccessi invitando “a disporre direttamente al “Presidio Rete” l’attivazione delle utenze necessarie ai propri scopi, facendosi naturalmente carico delle conseguenti responsabilità e degli inevitabili disservizi gestionali dei propri uffici”. Il sindacato CSA-Cisal non può che riproporre gli stessi interrogativi, finora inevasi, posti già a suo tempo. Quali sarebbero state le reali e comprovate esigenze di servizio che avrebbero reso indispensabile tale operazione di sovraffollamento? Quale tutela degli ambienti di lavoro è possibile in tali condizioni? Quali sono le procedure protettive e di sicurezza che possono essere adottate in un simile contesto? Verranno effettuati dei sopralluoghi preventivi da parte dei responsabili prima dell’attivazione di ogni qualunque altra nuova postazione lavorativa?». «Ci piacerebbe sapere – dichiara il sindacato – cosa pensa il dirigente generale del dipartimento “Organizzazione e Risorse Umane” di questa incessante richiesta di nuove postazioni. O forse è troppo preso dall’interim del dipartimento della “Tutela della Salute” tanto da non far caso al palese stato di sovraffollamento della Cittadella. A nostro avviso sarebbe meglio se si occupasse molto più di politiche legate al personale, scegliendo finalmente dove stare. Due incarichi importanti come Personale e Salute sono inconciliabili per mole di lavoro e responsabilità. Alla fine, si rischia di non farne bene nessuno dei due. E analoga domanda giriamo al neo assessore al personale, se nessuno finora ha pensato di informarlo della situazione esplosiva. In ogni caso – incalza il sindacato – invitiamo il dirigente di settore “Datore di lavoro” della Regione Calabria e il Comando Provinciale Vigili del Fuoco, ad effettuare tutti gli accertamenti e i sopralluoghi del caso per verificare la sicurezza dei luoghi di lavoro. Ognuno si assuma le proprie responsabilità ed esca allo scoperto chi ha avallato questo pericoloso ingolfamento della Cittadella. Il problema esiste e la politica, una volta tanto, non faccia finta di niente».
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