CATANZARO «Se fino a qualche tempo fa fare impresa in Calabria era difficile, oggi è addirittura impossibile». È amaro lo sfogo del presidente di Confesercenti Catanzaro, Francesco Chirillo, che nell’illustrare il bilancio del 2018 e le prospettive per il nuovo anno esprime «grande preoccupazione» per le condizioni di una «Calabria diventata ormai il Sud del Sud».
IL CONTESTO DRAMMATICO Assistito dal direttore provinciale di Confesercenti, Pasquale Capellupo, Chirillo in prima battuta analizza «i numeri drammatici che riguardano la nostra terra, alle prese con una disoccupazione doppia rispetto a quella del resto d’Italia, dal più basso reddito pro capite su scala nazionale, dall’enorme costo del credito, dallo spopolamento dei centri grandi e piccoli al punto che secondo le proiezioni Istat nel 2016 la popolazione calabrese scenderà a un milione e mezzo di abitanti. C’è – aggiunge il presidente di Confesercenti provinciale – una rassegnazione che richiede un cambio di passo deciso». Secondo Chirillo «siamo stati lasciati soli dalla classe politica e dirigente. La Calabria ha bisogno di recuperare una normalità, perché non è normale avere gli ultimi due governatori della Regione alle prese con problemi con la giustizia, non è normale che non ci sia un assessore regionale al Turismo, non è normale non avere una guida autorevole e credibile capace di affrontare gravi problemi». Tra le altre criticità segnalate dalla Confesercenti di Catanzaro anche la pervasività della criminalità organizzata: «Siamo preoccupati – ha detto Capellupo – perché sul territorio ci sono investimenti per 700 milioni di opere pubbliche, e ci sono i segnali di un riposizionamento delle cosche disarticolate dalla magistratura e dalle forze dell’ordine. È quindi necessario alzare al massimo il livello d’allerta. Siamo in prima linea con la collaborazione con Libera, con i nostri presidi antiracket e antiusura e con l’obbligo per i nostri associati di denunciare le estorsioni». Confesercenti Catanzaro inoltre ha lanciato anche l’allarme sugli effetti dell’azione del governo nazionale a guida Lega-Movimento 5 Stelle, contestando «una manovra finanziaria recessiva, con un debito pubblico che cresce, un aumento complessivo della tassazione, la riduzione sostanziale degli investimenti sul lavoro. L’anno si apre, quindi, in un clima complessivo di incertezza che coinvolge famiglie ed imprese».
SPAZIO ALLE PROPOSTE Confesercenti Catanzaro non si limita solo alla critica ma passa anche alla proposta. «Queste necessarie premesse, nella loro crudezza, non scoraggiano chi ha dedicato la propria vita al lavoro. Essere capaci di individuare le criticità esistenti non significa perdere ottimismo, fiducia e speranza. Confesercenti – rimarcano Chirillo e Capellupo – ha recentemente ribadito la necessità di dissipare questo clima di incertezza che stiamo vivendo come condizione fondamentale per il rilancio della domanda interna. È fondamentale ripristinare gli investimenti per la crescita e l’alleggerimento del fisco, e su questi temi è necessario un confronto diretto con i sindaci, le amministrazioni locali e quella regionale, tutti chiamati a “darsi una svegliata”. Occorre ridare finalmente fiato al potere d’acquisto delle famiglie e stabilità alle imprese con una spinta decisiva per rafforzare lo sviluppo. Quello che chiediamo e auspichiamo è, nel breve periodo, un tavolo regionale tra le istituzioni e il mondo produttivo per sostenere le imprese calabresi messe in ginocchio dalla crisi». Chirillo quindi aggiunge: «Noi siamo pronti a fare la nostra parte, tanto è vero che tra i nostri associati ci sono molte imprese che stanno assumendo, abbiamo dati segnali concreti alle aziende in difficoltà come stiamo facendo mettendo in campo alcuni ordinativi in favore della storica ditta Pacileo di Catanzaro che, a causa di un incendio a fine 2018, rischia di vedere andare in fumo 50 anni di attività e inoltre grazie al nostro impegno siamo riusciti a far arrivare a Catanzaro alcuni importanti marchi, soprattutto del food. E siamo pronti – spiega il presidente di Confesercenti – a contribuire con proposte di rilancio delle dinamiche economiche attraverso uno schema di prospettiva che comprende la semplificazione burocratica, progetti di rigenerazione urbana, l’incremento dell’attrattività commerciale e sociale di città e paesi, il miglioramento delle condizioni di vivibilità e accessibilità, i contributi sugli affitti nei centri storici e la riduzione delle locazioni, il sostegno economico mirato attraverso le tassazioni comunali, il riequilibrio della concorrenza tra i centri commerciali, la grande distribuzione organizzata e i piccoli. Proposte che – conclude Chirillo – racchiudono il segno di una rinascita per la quale imprese e territorio svolgono un ruolo integrato essenziale».
a. cant.
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