LAMEZIA TERME Le lunghe code che si sono registrate in diversi seggi della Regione fanno ben sperare i vertici dem calabresi. Anche se il dato sull’affluenza ad urne chiuse non è stato ancora comunicato. D’altronde la partita delle Primarie del Pd si giocava essenzialmente sui quei numeri. Non tanto e solo su chi avrebbe vinto la competizione tra le tre mozioni – espresse rispettivamente da Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti – ma su quanti del popolo dem avrebbero risposto alla chiamata alle armi lanciata dai vertici. Una sorta di prova di esistenza in vita per scacciare i fantasmi che da tempo aleggiano nel quartier generale del Pd. L’obiettivo è dare dalla Calabria un segnale forte a Roma anche in chiave delle prossime competizioni regionali. Da qui le attese. Nel 2017 in Calabria avevano votato 81.926, mentre nel 2013 si erano recati all’interno dei seggi allestiti dal Partito democratico ben 89.338.
Ma quella di domenica per i dem è stata una giornata anche di veleni e scontri.
In Calabria le primarie del Pd interessano in realtà (ne abbiamo scritto qui) soprattutto i big locali del partito che si giocano la sopravvivenza politica e il posizionamento – con relativi rapporti di forza interni – in vista delle prossime Regionali. La città in cui é stato allestito il più alto numero di seggi
è Reggio Calabria, con 15. A Catanzaro i seggi sono 5 ed a Cosenza 3.
Se dunque l’interesse dell’uomo della strada per le primarie è evidentemente molto basso, lo stesso non può dirsi per chi sui voti a questo o quel candidato proverà a costruire qualche scampolo di futuro politico. Anche per questo puntualmente, ogni qual volta si aprono le urne targate Pd, specie in Calabria si dà vita a un vortice di accuse di irregolarità e veleni incrociati. Con presunti brogli che vengono altrettanto puntualmente evocati da chi è in minoranza e smentiti da chi è in maggioranza.
CATANZARO LIDO I primi “focolai” si sono accesi ieri a Catanzaro Lido (qui la notizia): Alessia Bausone, già referente calabrese della mozione Boccia, denuncia che qualcuno nella marina del capoluogo vuole creare «un seggio amico degli amici degli amici» e denuncia di essere stata aggredita e insultata. Al centro della bagarre, a quanto pare, l’opportunità di far votare o meno chi si presenta al seggio senza tessera elettorale. A rispondere a Bausone il circolo Pd di Lido che parlano di «accuse abnormi» e annunciano querela. Il risultato è che stamattina nello stesso circolo si è presentata la Digos per verificare che le operazioni di voto procedessero in modo tranquillo.
CASSANO La mattina delle primarie del Pd per il seggio di Cassano allo Jonio (collegio numero 2 Cosenza – Castrovillari) invece non è iniziata proprio. Il presidente di sezione Antonio Mungo, infatti, si è ritrovato senza scrutatori poiché quelli che dovevano assolvere al compito alla fine hanno deciso di non presentarsi.
Il seggio è stato quindi chiuso: nel verbale di chiusura si legge come Mungo non riuscendo a trovare nell’immediatezza due sostituti altro non abbia potuto fare che rinunciare alla composizione del seggio.
In serata è stata motivata la decisione di uno dei due scrutatori del seggio di Cassano allo Jonio per le Primarie del Pd di non presentarsi nel momento dell’inizio delle votazioni, provocandone la chiusura a causa dell’impossibilità di trovare dei sostituti.
Uno dei due scrutatori che hanno disertato l’appuntamento, Elisa Fasanella, ex consigliere comunale di Cassano allo Jonio, ha pubblicato un post sul suo profilo facebook in cui afferma di non essersi presentata al seggio «perché stufa della situazione del Pd a Cassano. Basta con i compromessi – aggiunge – basta con i soliti protagonisti del Pd locale graziati dalla Regione e che addirittura si arrogavano il diritto di rappresentare due mozioni se non addirittura tutte e tre. Il Pd a Cassano deve essere rinnovato e io ero pronta per fare questo. Una rivoluzione! Basta con l’arrivo di nuove persone mai viste nella sezione del Pd ma che si presentano puntualmente nonostante il loro continuo parlare e sparlare solo nei momenti “convenienti” per la loro persona».
«Io voglio – scrive ancora Elisa Fasanella – un Partito libero e democratico, senza compromessi e sotterfugi, un partito “disponibile” per i cittadini, che aiuti gli ultimi e no i “soliti”. Bisogna avere il coraggio di credere nel giusto e di rischiare per amore di qualcosa».
Per quanto riguarda l’altra scrutatrice che non si è presentata al seggio, Chiara Branca, si è appreso che la sua decisione sarebbe stata motivata da un improvviso lutto familiare.
SERRA SAN BRUNO Polemiche anche a Serra San Bruno, nel Vibonese, dove a denunciare di essere stato privato della possibilità di votare è Raffaele Andrea Pisani. Già candidato al consiglio comunale nella lista dem che ha conquistato la guida del Comune, Pisani ha successivamente aderito al movimento civico “Liberamente” che in consiglio comunale è all’opposizione dell’amministrazione locale. «Se fai parte di un movimento civico – ha scritto Pisani sul suo profilo facebook – non puoi votare alle Primarie del Pd. Questa è l’inclusione. Ciò succede a Serra San Bruno! Sono andato a votare in quanto mi sento parte del Pd ma siccome (con orgoglio) faccio parte di un movimento civico contrario a livello comunale rispetto all’attuale maggioranza, mi è stata impedita la partecipazione ad un momento che, così facendo, di democratico non ha niente!».
x
x