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Racket nella movida di Lamezia, due arresti – VIDEO

Pretendevano di non pagare in un locale e hanno aggredito il titolare. In due sono finiti ai domiciliari. In un altro pub appena inaugurato tre clienti molesti hanno provocato una rissa, obbligo di…

Pubblicato il: 08/03/2019 – 10:55
Racket nella movida di Lamezia, due arresti – VIDEO

LAMEZIA TERME Non hanno pagato il conto in un pub nel quale avevano trascorso la serata e quando, una settimana dopo, sono tornati come se niente fosse e il proprietario ha preteso quanto dovuto, lo hanno aggredito colpendolo sul naso. Per questa ragione venerdì mattina il commissariato Polizia di Lamezia Terme ha dato esecuzione ad una ordinanza cautelare disposta dal  gip di Lamezia Terme, Rossella Prignani, su richiesta del procuratore Salvatore Curcio nei confronti di Diego Mastroianni e Concetto Trovato, entrambi posti agli arresti domiciliari; Davide Villella sottoposto invece all’obbligo di dimora con la prescrizione di far rientro nell’abitazione entro le ore 20 di ogni sera e di non allontanarsene prima delle ore 7. Mastroianni, Trovato e Villella – in concorso con Mirco Pagliuso, già detenuto nel medesimo procedimento penale perché arrestato in flagranza di reato – sono ritenuti  responsabili di rapina ed estorsione. Diego Mastroianni e Concetto Trovato, in concorso con Mirco Pagliuso e altri minori, sono ritenuti responsabili di lesioni personali gravi. Le misure cautelari sono state emesse in relazione ai fatti accaduti nelle serate di sabato 26 gennaio e del 2 febbraio quando Mirco Pagliuso e Davide Villella avevano preteso di non pagare le consumazioni effettuate in un pub lametino. Il sabato successivo,16 febbraio, il proprietario del locale aveva chiesto il pagamento delle consumazioni e questo ha scatenato una reazione violenta da parte di Pagliuso, Mastroianni, Trovato e altre persone che lo avevano percosso con pugni al naso utilizzando anche sedie. Con tale motivo personale del commissariato lametino aveva tratto in arresto, in flagranza di reato, Mirco Pagliuso.
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L’AGGRESSIONE E LA RISSA Tre clienti fuori controllo vengono fatti allontanare da uno dei locali della movida lametina. Non la prendono bene e aggrediscono un ragazzo scagliandogli uno sgabello addosso e facendolo finire in prognosi riservata. Questo gesto scatena la reazione di alcuni dei presenti che reagiscono all’aggressione gratuita dei tre clienti molesti e ne scaturisce una rissa. In seguito a questo episodio venerdì personale del commissariato di Pubblica Sicurezza di Lamezia Terme ha dato esecuzione a un’ordinanza in materia cautelare disposta dal  gip di Lamezia Terme, Emma Sonni, su richiesta del Procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio e del sostituto procuratore Cianfarini, nei confronti di Stefano Astorino, Giancarlo Mascaro, Francesco Gigliotti, Massimiliano Arzente, Luca Caruso, Salvatore Lanzo, Davide Scardamaglia, tutti giovani lametini. Stefano Astorino è stato ritenuto responsabile di lesioni gravi, mentre tutti gli altri di rissa. Nei loro confronti è stato disposto l’obbligo di dimora con l’obbligo di far rientro nell’abitazione entro le ore 20 di ogni sera e di non allontanarsene prima delle ore 7. I fatti sono accaduti il 22 febbraio scorso, quando, intorno all’una e mezza sul corso Numistrano di Lamezia Terme, un giovane era rimasto ferito alla testa dal lancio di uno sgabello in ferro sul marciapiede davanti a uno dei tanti locali della movida lametina. Le indagini svolte dal personale del Commissariato hanno permesso di accertare che nella tarda serata del 21 tre giovani, Francesco Gigliotti, Stefano Astorino e Giancarlo Mascaro si erano recati nel locale, inaugurato nei giorni precedenti. Il gestore del locale avendo notato che questi ragazzi avevano un atteggiamento poco consono, in quanto uno di loro si era tolto la maglietta ed era rimasto a torso nudo, li aveva invitati ad andare via. Fuori dal locale, uno dei tre, Stefano Astorino, aveva scagliato uno sgabello in metallo contro un ragazzo, che, soccorso e trasportato al locale Pronto Soccorso dal padre, presente al momento dei fatti, era stato trasferito in prognosi riservata all’ospedale civile di Catanzaro. Da tale fatto scaturiva una vera e propria rissa che dall’esterno del locale arrivava fino al marciapiede opposto, nel corso della quale due gruppi contrapposti si fronteggiavano, colpendosi reciprocamente con violenza per cui due di loro hanno riportato anche delle lesioni. Dal complesso delle indagini svolte è emerso che dalla immotivata aggressione di Stefano Astorino ai danni del giovane,  all’esterno del locale era nata una rissa a cui avevano preso parte, schierate in due fazioni antagoniste, da un lato, Gigliotti, Mascaro ed Astorino, cioè i soggetti che erano stati poco prima allontanati dal locale per l’atteggiamento assunto, e, dall’altro, Arzente, Scardamaglia, Caruso e Lanzo.

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