COSENZA Si alleggerisce il carico dei processi pendenti a carico di Francesco Noblea. “Pozzetto”, così era noto negli ambienti criminali cosentini, è stato assolto dal Tribunale di Cosenza per non aver commesso il fatto. Nello specifico all’imputato, oggi collaboratore di giustizia, veniva contestata la violazione della misura di prevenzione consistente nel divieto frequentare soggetti pregiudicati. In base a un controllo effettuato dai carabinieri di Cosenza, infatti, nel maggio del 2015 Francesco Noblea venne ritrovato a casa in compagnia di Valentina Orrico e Giuseppe Pignataro, entrambi noti alle forze dell’ordine. Il ritrovamento dei tre secondo gli inquirenti, rappresentò una violazione degli obblighi a cui era sottoposto Noblea, una circostanza che il collaboratore di giustizia ha sempre riferito essere una conseguenza dell’ospitalità fornita ai due che avevano subito l’interruzione della somministrazione di energia elettrica. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono stati ascoltati i militari che hanno eseguito il controllo e c’è stata la requisitoria del pubblico ministero che aveva chiesto per Noblea la condanna a tre mesi di reclusione. A convincere il giudice a pronunciare verdetto di assoluzione sono state le argomentazioni portate in giudizio dall’avvocato Michele Gigliotti, difensore di Noblea. L’avvocato Gigliotti nel corso dell’arringa ha portato all’attenzione del Tribunale come i recenti pronunciamenti della Corte di Cassazione non considerano violata la disposizione dell’art. 75, co1 dlgs 159/2011 quando vi siano anche due soli episodi. Nel caso di Francesco Noblea essendo l’episodio unico, di fatto, non è stato sufficiente a dimostrare che abitualmente si accompagnasse a Valentina Orrico e a Giuseppe Pignataro. (mipr)
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