di Gaetano Megna
CROTONE L’ira di Enzo Sculco. Il leader della “Prossima Crotone”, la coalizione che esprime il sindaco Ugo Pugliese, non ha gradito il comportamento del primo cittadino e della sua giunta nella gestione della vicenda della fiera Mariana, che tante polemiche ha sollevato nella città pitagorica. Lo riferiscono fonti dell’entourage di Sculco.
Il “reuccio” ieri avrebbe alzato i toni nei confronti di Pugliese per essersi lasciato coinvolgere in un’attività, l’organizzazione della fiera, che spetterebbe alla macchina burocratica.
«L’organizzazione della fiera spetta ai dipendenti comunali e non alla giunta», avrebbe sottolineato Sculco. La giunta avrebbe dovuto impegnarsi al massimo per fare partire tutti i progetti finanziati con 271 milioni di euro.
L’entourage del “reuccio” ricorda un documento che il leader aveva scritto lo scorso mese di dicembre, con il quale si chiedeva agli amministratori di Crotone un cambio di passo, un’uscita dal torpore. Anche nel documento, quindi, si accusava la giunta di non muoversi nella direzione giusta per spendere i soldi dei progetti finanziati dalla Regione. Nella maggioranza si ritorna a respirare aria di crisi e si ritorna a parlare di rimpasto in giunta. Un rimpasto che dovrebbe prendere consistenza e forma dopo il voto del 26 maggio prossimo e dopo l’approvazione del bilancio consuntivo del 2018, previsto per giorno successivo al voto europeo.
Nonostante la soluzione per la celebrazione della fiera Mariana sia arrivata ieri mattina, Sculco non è contento e tutti sono a conoscenza del pensiero del leader, così come tutti sanno che Pugliese avrà serie difficoltà a difendere i suoi assessori dall’attacco del “reuccio”. La resa dei conti è prossima.
LA REPLICA DI PUGLIESE Rispetto alle parole di Sculco è arrivata, nel pomeriggio, la risposta del sindaco Pugliese. «Se il pensiero riportato dal Corriere della Calabria, ripreso anche da media televisivi – dice il primo cittadino –, è riferibile ad Enzo Sculco e non attribuibile invece ai desiderata di qualche piccolo intrigante che frequenta la sede politica della Prossima Crotone, allora è proprio il caso di dire che il buon leader è scivolato sulla classica buccia di banana. Se fosse così saremmo di fronte ad un leader che, tra una strategia e l’altra, quando si prospetta un problema si sfila allegramente e fa come quei calciatori di seconda scelta di un tempo che, per evitare di prendere calci alle caviglie, si estraniavano dal gioco e si mettevano comodamente all’ala guardando gli altri impegnarsi. Tirarsi fuori dai problemi non solo offende il suo ruolo di leader ma anche la sua intelligenza. Se avesse sollevato rilievi in mia presenza, se avesse addirittura alzato la voce, oltre che aver avuto dal sottoscritto una replica immediata, è come se lo avesse fatto guardandosi allo specchio. Io so, e lo sa anche lui, come si è svolta la riunione che è oggetto dell’articolo di stampa. Ed io so, e lo sa anche lui, chi tra i due ha evidenziato come c’è differenza tra chi si alza le maniche e lavora e chi sta comodamente a guardare dalla finestra. Se lui, o chi per lui, ha dato un’altra versione alla stampa è frutto più di debolezza che di affermazione del proprio ruolo di leader. Dice di aver scritto un documento. A quel documento, a suo tempo, ho già risposto». «Il sindaco sono io – continua Pugliese –. E al sindaco spetta, per legge, la prerogativa di scegliere la sua squadra di governo della città. Ovviamente le scelte di programma politico si fanno insieme. E dunque quando Sculco, o chi per lui, si sfila ed accusa, in realtà è come se si rivolgesse a se stesso. Francamente sono stufo di questi ritornelli ad uso e consumo di qualche piccolo cialtroncello che in ogni famiglia, anche quella più cristallina si può insinuare. Il sindaco Pugliese è circondato da gente perbene. La sua squadra è fatta di persone perbene, che sono impegnate quotidianamente al servizio della città. Scrivo, tra l’altro, questo il leader lo sa bene, mentre sono impegnato a Roma in importanti appuntamenti per il futuro della città di Crotone e mi secca moltissimo dover prendere carta e penna per rispondere a questioni che ritenevo sepolte e che invece il leader, o chi per lui, si è divertito a tirare fuori. Il sindaco si occupa di cose serie non di pettegolezzi. Non so se posso dire altrettanto di altri». (redazione@corrierecal.it)
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