VIBO VALENTIA La Procura generale di Catanzaro ha chiesto pene pesanti per sette dei dodici imputati del processo d’appello scaturito dall’operazione “Black Money” contro il clan Mancuso di Limbadi. In primo grado il Tribunale di Vibo ha assolto gli imputati dall’accusa di associazione mafiosa. In particolare, l’accusa ha chiesto 20 anni di reclusione per Giovanni Mancuso (foto, a sinistra), per il fratello 81enne Antonio (foto, al centro)e per il nipote Giuseppe, ritenuti esponenti apicali dell’omonima cosca; 18 anni di carcere per Pantaleone Mancuso, alias Scarpuni (foto, a destra); 16 anni per Agostino Papaianni, Leonardo Cuppari e Antonino Castagna. Oltre alla riforma del verdetto emesso in primo grado per questi sette imputati, l’accusa ha chiesto la conferma delle condanne per altri quattro: Gaetano Muscia, (in primo grado condannato a 7 anni di reclusione); Damian Fialek, (in primo grado condannato a 3 anni); Antonio Velardo, (in primo grado condannato a 4 anni di reclusione); Antonio Prestia, (in primo grado 5 anni e sei mesi di reclusione). Per Nicola Angelo Castagna in primo grado è stata dichiarata la prescrizione.
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