CATANZARO Nuovo sit-in di un gruppo di precari dell’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, che questa mattina è tornato a protestare contro il licenziamento notificato nei giorni scorsi nei loro confronti con un’occupazione simbolica dell’ex pronto soccorso. La mobilitazione si sta tenendo nel piazzale di ingresso dell’ospedale di Catanzaro.
Si tratta di lavoratori assunti a tempo determinato alcuni anni fa previa selezione pubblica ma che adesso non sono più in servizio a causa di un vincolo di legge che non ammette ulteriori proroghe dei loro contratti. Il licenziamento, al momento, riguarda una ventina di precari dell’azienda ospedaliera di Catanzaro, ma la vertenza coinvolge complessivamente oltre 200 tra medici, infermieri e Oss: i precari chiedono la stabilizzazione e la prosecuzione della loro attività presso il presidio catanzarese.
Nell’odierno sit-in i lavoratori contestano soprattutto la presa di posizione della struttura commissariale, che ha già evidenziato l’impossibilità di una proroga del rapporto di lavoro a causa dei limiti imposti dalle norme attuali.
Nei giorni scorsi altre proteste erano state organizzate dai precari dell’ospedale di Catanzaro davanti la sede della Regione e davanti la Prefettura di Catanzaro. Varie le riunioni tenute in questi giorni sulla vertenza tra la struttura commissariale di governo della sanità calabrese, Regione e sindacati, finalizzate a trovare una soluzione che scongiuri i licenziamenti ed eviti effetti negativi sull’erogazione dei servizi all’ospedale di Catanzaro, già evidenziati anche dal management dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, ma queste riunioni finora hanno registrato un sostanziale nulla di fatto.
Nella giornata di ieri, tra l’altro, al fin di affrontare l’attuale carenza di organico, il commissario della sanità calabrese, Saverio Cotticelli, ha inviato all’azienda ospedaliera di Catanzaro una comunicazione nella quale si prospetta un percorso che prevede lo scorrimento di graduatorie già esistenti da cui attingere per l’assunzione, per sei mesi, di alcuni idonei, ma questa misura non riguarda comunque i precari.
LA PROPOSTA DI ABRAMO: UNA LEGGE REGIONALE “PONTE” Sulla vicenda dei precari dell’ospedale “Pugliese” interviene anche il sindaco Abramo, che lancia la proposta di una legge regionale che proroghi di due mesi, fino a dicembre, i contratti in scadenza dei precari della sanità calabrese. “Questa soluzione – sostiene Abramo – permetterebbe, alla politica come alle Aziende ospedaliere, di prendere il tempo necessario per individuare, insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, una via d’uscita definitiva da una situazione che rischia di mandare al collasso il settore calabrese”, aggiunge il sindaco, che ha verificato la possibilità di concretizzare una bozza di legge regionale, da sottoporre prima in giunta e poi in Consiglio, con il delegato alla Sanità del governatore Oliverio, Franco Pacenza, e con il direttore generale del dipartimento Tutela della salute della Cittadella, Antonio Belcastro. La proposta è stata già illustrata sia al governatore Mario Oliverio che al presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, che – riferisce Abramo – “hanno già manifestato la loro disponibilità”, oltre che ai sindacati di categoria e avrebbe ricevuto un consenso di massima da parte dello stesso governatore Oliverio. “L’autorizzazione che nella serata di ieri il commissario Cotticelli ha garantito al “Pugliese-Ciaccio” in merito all’assunzione a tempo determinato, per sei mesi, degli idonei nelle graduatorie concorsuali già esistenti è senz’altro una buona notizia”, prosegue poi il sindaco, “e va nella stessa direzione in cui andrebbe la legge regionale che sto proponendo: prendere quanto più tempo è possibile in attesa che l’insediamento del nuovo ministro della Salute diventi effettivo. Accanto a questo – aggiunge il primo cittadino del capoluogo -, non si può lasciare che i precari che stanno per essere licenziati dopo quattro anni di lavoro nelle strutture sanitarie calabresi, penso ai 200 in forza al Pugliese-Ciaccio, ma anche a tutti gli altri in servizio negli ospedali della regione, vengano lasciati andare privando centinaia di nuclei familiari dell’unica fonte di sostentamento. Mi rendo conto che la materia, vincolata da una legge dello Stato, non presenta una soluzione semplice. Ma è proprio per questo che è compito della politica, a ogni livello, fare tutto il possibile per salvaguardare quelle professionalità che, in molti casi, hanno retto interi reparti e hanno raggiunto, sul campo, un livello di formazione e know how che sarebbe assolutamente controproducente mettere da parte. Mi auguro – conclude Abramo – che la mobilitazione bipartisan della politica regionale prosegua senza sosta e consenta, in tempi rapidissimi, di redigere e varare la legge regionale per la proroga dei contratti di precariato in attesa che il Ministro risolva la situazione”.
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