Di Giorgio Curcio
GIZZERIA Una strada alternativa, una via che avrebbe dovuto rappresentare un nuovo tassello per la crescita e lo sviluppo turistico del territorio. Questo – almeno – secondo i sogni e i progetti dell’allora amministrazione comunale di Gizzeria (siamo nel 2008) guidata da Sergio Trapuzzano e in particolare del vicesindaco Aldo Cerra. Stiamo parlando di una infrastruttura viaria inserita all’interno del Piano Strutturale Comunale di Gizzeria di quello stesso anno, e finanziata dalla Regione Calabria – guidata all’epoca da Agazio Loiero – per circa 580 mila euro. Un progetto ambizioso di riqualificazione della viabilità locale ma di grande interesse urbanistico per il comprensorio, alternativa e parallela alla Statale 18 da località Maiolino fino a Marina di Gizzeria e poi Falerna. Ma di quel progetto ambizioso e di quel sogno, ad oggi, restano solo domande e tanti misteri ancora irrisolti. Già perché con quei fondi destinati alla realizzazione di una strada larga 10 metri, con pista ciclabile, marciapiedi e lampioni è stato fatto poco, troppo poco, e le immagini di seguito non lasciano scampo ad interpretazioni. E, come accade in questi casi, al peggio non c’è fine: percorrendo per qualche centinaio di metri la strada sterrata e dissestata, ci si ritrova di fronte una discarica a cielo aperto. Qui campeggiano rifiuti di ogni tipo, fino agli scarti edili e anche lastre di eternit, pericolosissime per la salute pubblica. Insomma, uno dei più classici esempi di spreco di fondi pubblici che lasciano dietro solo interrogativi e rabbia e che, dopo circa 11 anni, continua ancora far discutere.
https://youtu.be/eTrr7ej-rqk
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