GIOIA TAURO «Il ritardo negli investimenti grava su una situazione di mercato complessiva e nel 2018 il Porto di Gioia Tauro ha segnato un ulteriore calo dei traffici rispetto al 2017». Lo rileva la Corte dei Conti nella relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Autorità portuale di Gioia Tauro per l’esercizio 2018. La relazione, adottata lo scorso 17 settembre, è stata trasmessa al Parlamento. Secondo il documento, redatto dalla sezione del controllo sugli enti della magistratura contabile, «nel 2018 è emerso che la mancata ripresa della leadership del Porto di Gioia Tauro nel confronto con gli altri competitor nazionali ed europei, pur non trascurando il fattore della crisi generale del transhipment, è anche dovuta al mancato rispetto degli impegni presi da parte del principale concessionario nell’atto di concessione cinquantennale (e nei successivi atti suppletivi e piani d’impresa) e alla obsolescenza delle dotazioni di equipment del terminal, che hanno portato al non raggiungimento degli obiettivi e al progressivo calo dei volumi del traffico merci. Ciò premesso – prosegue la Corte dei Conti – l’autorità portale ha avviato la procedura di decadenza della principale concessione demaniale a termini dell’articolo 18, comma 9, della legge 84 del 1994. Tale procedura è stata sospesa a causa di una trattativa avviata tra i due soci della principale concessionaria finalizzata alla cessione, da uno all’altro socio, del 50 per cento delle quote societarie. Il 25 maggio 2019 il concessionario ha formalmente trasmesso all’Autorità portuale il Piano d’impresa integrativo redatto a seguito del trasferimento delle quote societarie di cui si è detto e ha richiesto l’archiviazione del procedimento di decadenza».
A parere della Corte dei Conti l’Autorità portuale di Gioia Tauro «in osservanza del principio di gradualità e di proporzionalità nell’applicazione del provvedimento, dopo aver diffidato la società ricorrente e fermo restando l’obbligo di accertamento anche da parte del Collegio dei revisori dei conti, di eventuali danni arrecati all’ente dal progressivo calo dei volumi per cause eventualmente riconducibili all’inadempimento del concessionario, dovrà continuare a monitorare periodicamente il rispetto del contratto di concessione e l’attuazione del correlato Piano di impresa e sanzionare eventuali comportamenti inadempienti».
La magistratura contabile poi, definisce «ineludibile il superamento della gestione commissariale dell’ente, che ha comunque prodotto azioni correttive e positive in favore dell’Autorità portuale dell’incarico ad interim di segretario generale dal 2015 e di un organico esiguo (24 dipendenti complessivi al 2019 per 4 porti ricadenti nelle giurisdizione dell’ente), in un quadro di difficoltà crescenti, dovute agli esiti di procedimenti penali, amministrativi e contabili che hanno coinvolto quattro dipendenti dell’ente, di cui 2 dirigenti e un quadro tra i quali il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, peraltro dirigente di un settore esposto alla corruzione quale appunto quello delle gare e degli appalti». Nel complesso, poi, rivela la sezione di controllo della magistratura contabile, al porto gioiese «permane una situazione di precarietà in ordine agli strumenti di programmazione, per la mancata approvazione del Piano regolatore portuale e criticità si evidenziano, pertanto, anche nella realizzazione delle opere portuali », e ancora si rileva che «il ritardo negli investimenti grava su una situazione di mercato complessiva e nel 2018 il Porto di Gioia Tauro ha segnato un ulteriore calo dei traffici rispetto al 2017 quando il porto calabrese aveva già perso il primato nella movimentazione di container in Italia, a favore di Genova, e ulteriori quote di mercato rispetto agli altri principali scali del Mediterraneo. L’andamento negativo – rimarca la Corte dei Conti – si è purtroppo intensificato nel primo trimestre del 2019 con una prospettiva di ripresa nel secondo semestre del 2019». In particolare – si legge ancora nella relazione – «nel 2018 il movimento dei container ha subito una variazione in diminuzione per un totale di 2.328.218 Teu a fronte di 2.448.569 Teu movimentati nell’anno 2017 e di 2.797.070 Teu nel 2016. Anche il numero degli arrivi delle navi presso il terminal contenitori ha proporzionalmente subito un trend in diminuzione passando da 1.329 a 1.225 navi. Anche nel settore auto – evidenzia la Corte dei Conti – i volumi hanno registrato una flessione passando da 175.550 a 98.118. Il numero degli arrivi delle navi è stato pari a 48, a fronte delle 92 dell’anno 2017». Infine, la magistratura contabile definisce «di rilievo strategico» l’avvio dell’iter per la costituzione della Zona economica speciale (Zes), con l’intento «di favorire lo sviluppo delle imprese collegate alla logistica marittima», mentre per quanto attiene alle procedure di conferimento di aree demaniali marittime invita l’Autorità portuale «ad adottare procedure competitive per l’affidamento ed il rinnovo delle concessioni, in modo da assicurare la più ampia trasparenza, non discriminazione e concorrenza».
L’ultimo capitolo della relazione riguarda la partecipazione dell’Autorità portuale, per un periodo massimo di trentasei mesi, alla “Gioia Tauro Port Agency Srl” «allo scopo di provvedere alla somministrazione del lavoro in porto e di riqualificare e ricollocare professionalmente i lavoratori in esubero della predetta impresa terminalista»: secondo la Corte dei Conti «l’Autorità portale deve continuare a monitorare costantemente sia l’efficienza della società e (soprattutto) l’economicità dei servizi affidati alle sopra richiamate società, sia il mantenimento dell’equilibrio economico e finanziario, così da prevenire eventuali risultati economici negativi o crisi di liquidità che si riverbererebbero negativamente sul proprio bilancio». (acant)
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