CATANZARO Sono in piazza da questa mattina per chiedere «l’aiuto del procuratore capo Nicola Gratteri» affinché «faccia luce su questo caso giudiziario». Parenti e amici di Francesco Rosso, macellaio 34enne di Simeri Mare ucciso nel 2015, sono davanti al tribunale di Catanzaro all’indomani della sentenza che ha condannato a 17 anni di reclusione Danilo Monti, presunto esecutore materiale dell’omicidio. «Gli assassini non possono scontare 17 anni di carcere dopo aver ucciso un figlio, un uomo di 34 anni – scrivono sulla loro pagina social –. Gli assassini non possono essere condannati agli arresti domiciliari dopo aver ideato un omicidio con malizia e cattiveria. Gli assassini stanno in carcere o negli istituti giudiziari. La vita non può valere così poco». Subito dopo la lettura della sentenza, pronunciata alla fine del processo condotto con il rito abbreviato, i familiari di Rosso hanno parlato di «un’altra sconfitta della magistratura e della giustizia, che in Italia non esiste».
Oggi il caso giudiziario proseguirà con gli imputati che hanno optato per il rito ordinario.
https://youtu.be/UDhE3s8UPeM
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