SIENA I carabinieri hanno eseguito quattro misure cautelari nei confronti di tre albanesi e un calabrese, accusati di aver costituito una rete di spaccio di cocaina nelle province di Siena, in particolare in Valdichiana e nelle Crete senesi, e Arezzo. Per due, fra i quali il titolare di un night club dell’Aretino, si sono aperte le porte del carcere, mentre per agli altri complici è stato imposto l’obbligo di dimora, come disposto dal gip di Siena, Buccino Grimaldi. L’operazione, coordinata dal sostituto procuratore Nicola Marini, è scaturita dall’indagine sull’omicidio di Andrea N’Doja, albanese di 21 anni, ucciso il 9 maggio 2018 da Giulio Sale, pastore di origine sarda, condannato a 16 anni di reclusione con rito abbreviato. Dagli accertamenti tecnici era emersa l’esistenza di un gruppo di albanesi, vicini alla vittima, che gestiva un’attività di spaccio di stupefacenti: ogni mese circa due chili di cocaina pura all’80-85%, a un prezzo medio di 80-100 euro al grammo.
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