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Era incandidabile, il Tribunale dichiara decaduto il sindaco "leghista" di Riace

I giudici di Locri danno ragione ai ricorsi presentati da un gruppo di cittadini e dalla candidata sostenuta da Mimmo Lucano. Trifoli, assunto a tempo determinato dal Comune, non aveva diritto all’…

Pubblicato il: 11/11/2019 – 15:44
Era incandidabile, il Tribunale dichiara decaduto il sindaco "leghista" di Riace

di Alessia Candito
RIACE Per tutta la campagna elettorale, le sue parole d’ordine sono state “trasparenza” e “legalità”, ma di legittimo non c’era neanche la sua candidatura. O almeno, così la pensano i giudici di Locri che hanno dichiarato decaduto il sindaco di Riace, Antonio Trifoli, eletto il 26 maggio scorso a capo di una lista a trazione leghista.
IL CASO Ma a quelle elezioni – mette nero su bianco il Tribunale – non avrebbe potuto neanche partecipare. All’epoca della presentazione della candidatura, Trifoli era infatti un vigile urbano – anzi, un ispettore per la sicurezza – assunto a tempo determinato dal Comune di Riace, per questo motivo non avrebbe potuto né chiedere, né ottenere l’aspettativa non retribuita per motivi elettorali. E da dipendente in servizio, come vigile per di più, secondo il Tuel – la bibbia della Pubblica amministrazione – non poteva essere candidato. Su questo si basavano i due ricorsi contro la sua elezione, presentati da Maria Spanò, candidata sindaca della lista sostenuta dall’ex sindaco Mimmo Lucano, assistita dall’avvocato Rotundo, e da un gruppo di cittadini, entrambi pienamente accolti dal Tribunale di Locri.
ARGOMENTAZIONI DI TRIFOLI RESPINTE AL MITTENTE Nei mesi scorsi, più volte Trifoli ha tentato di contrastare le argomentazioni dei ricorrenti sostenendo di essere un Lsu-Lpu solo “prestato” al Comune di Riace. Ma su questo i giudici sono stati perentori: «È netto lo spartiacque tra la condizione giuridica del lavoratore L.S.U. ed L.P.U. e colui il quale, nell’ambito di tale procedura occupazionale, viene stabilizzato con contratto a tempo determinato, come quello stipulato tra il Comune di Riace e il sig. Trifoli».
CHE SUCCEDE ADESSO? Insomma, per il Tribunale non c’è dubbio alcuno, per questo i giudici hanno dichiarato decaduto l’attuale sindaco di Riace e trasmesso la sentenza all’amministrazione per gli adempimenti del caso. Tuttavia, la legge prevede che la sentenza non sia immediatamente esecutiva. La sua efficacia rimane sospesa fino alla celebrazione dell’eventuale appello. «E non ci sono dubbi che Trifoli farà ricorso» si commenta fra i legali dei ricorrenti.
BRUTTA TEGOLA PER LA MAGGIORANZA Di certo, politicamente per la maggioranza è una brutta tegola. Per la precisione, la seconda brutta tegola dopo le dimissioni precipitose di Claudio Falchi, segretario locale di “Noi con Salvini” e consigliere comunale di peso fin quando la prefettura non lo ha dichiarato ineleggibile per una condanna per bancarotta del 2003.
L’INCOGNITA PREFETTURA Nella partita però adesso potrebbe entrare anche la Prefettura. Chiamata in giudizio su espressa richiesta dell’avvocato Rotundo, avrebbe la facoltà di non attendere i tempi della giustizia e – anche in autotutela – procedere al commissariamento di Riace. Del resto, ancor prima dei giudici, anche il Viminale si era espresso con chiarezza e nero su bianco aveva scritto: Trifoli non era candidabile. (a.candito@corrierecal.it)

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