VIBO VALENTIA «Mi sono candidato senza preclusioni verso alcuno. Fino a ieri ho lanciato un appello a Luigi Di Maio a chiamarmi e senza tanti convenevoli, qualora lo vorrà, io sarò sul palco insieme a lui a Catanzaro. Dobbiamo ragionare solo ed esclusivamente nell’interesse della Calabria e lui dovrà fare questo, i grillini dovranno fare questo». A dirlo Pippo Callipo, candidato civico sostenuto dal Pd per la presidenza della Regione Calabria, parlando con i giornalisti a margine di una iniziativa a Vibo Valentia con il sottosegretario con delega all’editoria Andrea Martella. «Io sono stato grillino prima di tutti – ha aggiunto – perché il Movimento “Io resto in Calabria” è nato a luglio 2009. Ad agosto abbiamo fatto il primo incontro pubblico; i 5 stelle sono nati poco dopo. Le idee sono di cambiamento, di non assuefarsi a quanto fatto ma rivoltarlo a favore della Calabria e questo si può fare se lo si vuole, basta non scendere a compromessi e contornarsi di persone capaci. Io non terrò deleghe perché queste si mantengono per gestire il potere, favori per gli amici e quant’altro. La mia sarà una squadra di professionisti e su questo ho carta bianca, quindi sceglierò le figure migliori per ricoprire il ruolo di assessore perché solo con professionalità, competenza e merito si possono ottenere risultati. Io sono stato abituato ad agire in questo modo. Io sono Pro Calabria. Chi conosce la mia storia degli ultimi 50 anni sa che non sono stato mai a “strofinarmi” né con la destra né con la sinistra. E poi, ad esempio, la sanità che in Calabria è sotto i livelli di guardia è di destra o di sinistra? Le strade in pessimo stato sono di destra o sinistra? Il problema dell’emigrazione giovanile dalla Calabria è di destra o di sinistra?». In merito alla situazione del governatore uscente Mario Oliverio, determinato a candidarsi comunque, Callipo ha sostenuto che «è una questione interna al Pd. Io vado avanti con “Io resto in Calabria” – ha detto – con tutti coloro che hanno fiducia in me. L’altro giorno ho incontrato il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, che tornerà qui dopo l’Epifania dopo che gli ho chiesto di non fare visite elettorali quando verrà da me. Loro mi devono garantire l’appoggio in caso di vittoria sulle tematiche delle infrastrutture». Callipo ha poi sostenuto di essere «sempre stato convinto, e questo lo affermavo già nel 2001, quando ero presidente di Confindustria Calabria, che il porto di Gioia Tauro può diventare il motore per lo sviluppo di tutta la Calabria e il Mezzogiorno. Il suo potenziamento potrà offrire opportunità di lavoro importanti a cascata sugli altri territori della regione. Se pensiamo che ancora, dopo 20 anni, manca un km di ferrovia per collegare la stazione al porto c’è da rimanere allibiti. Io voglio che Provenzano e il ministro De Micheli, che verrà in Calabria, tocchino con mano le varie criticità di questa terra. È il tempo di concretizzare altrimenti si tratterà soltanto di visite elettorali fini a se stesse e io non sono per queste cose». Quindi un appello ai giovani: «Non sono un tuttologo, dovete venire a darmi dei suggerimenti, rendetemi partecipe delle vostre competenze, delle vostre idee, dei vostri progetti per restare in Calabria. La meritocrazia in Calabria finora è stata cancellata e non deve essere più così». E poi Callipo ha ribadito: «Basta lamentarsi e piagnucolare, basta sentirsi sudditi, incazziamoci tutti. Non fatevi dire “tanto non cambia niente”, perché con me non sarà così. Io non devo fare affari né favorire nessuno. Insieme dobbiamo fare una rivoluzione dolce, pacifica, ma pur sempre una rivoluzione, un cambiamento totale del sistema attuale di gestione della cosa pubblica. Insieme ce la possiamo fare». A sua volta, il sottosegretario Martella ha avuto parole di stima e vicinanza per Callipo e ha parlato della «speranza di poter avere una nuova stagione di protagonismo politico della Calabria. Caro Pippo – ha aggiunto il sottosegretario – c’è davvero un vento di speranza attorno a te. La speranza che le cose possano cambiare e che la Calabria possa dare vita a una nuova storia». Callipo, ha aggiunto ancora Martella, è «la personalità giusta per la svolta della Calabria, un esempio, un modello, un imprenditore che ha sempre rispettato i lavoratori e contrastato la criminalità organizzata. Bisogna fare in modo – ha concluso – che attorno a lui emerga tutta la forza che serve affinché la speranza si trasformi in mobilitazione. Tutti al lavoro, ce la possiamo fare».
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