di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA L’ex consigliere comunale Nino Liotta, che stamattina ha presentato la sua candidatura a sindaco di Reggio Calabria, scende in campo con cento idee per rifondare la città e non solo. Già pronto il programma, “sintetizzato” in dieci temi e altrettanti punti spalmati su quattro pagine formato A4. La scritta “Nuova Reggio” in grande e “con Liotta Sindaco” in piccolo, in un cerchio di colore amaranto, tra la stilizzazione dei raggi del sole e delle onde del mare; il logo è un regalo di sua figlia.
Si candida a sindaco per diventare “padre fondatore” della Regione dello Stretto, un ente territoriale a metà tra Calabria e Sicilia, che abbracci le due città metropolitane di Reggio e Messina. Un progetto che per ora sta in piedi anche senza il Ponte: «Non mi sbilancio, ma di certo il primo ponte da realizzare è politico». A chi lo accusa di aver copiato l’idea, replica: «Non rivendico la primogenitura su qualcosa che ha 2500 anni di storia» e ricorda che il progetto “Anassilaos”, così ha chiamato il suo programma politico, si rifà a quanto avvenuto ben 500 anni prima di Cristo, quando il tiranno Anassilao unì Reggio e Messina in un’unica entità e ne fece una superpotenza nel cuore del Mediterraneo.
«Non a caso la lista principale si chiama “Nuova Reggio” – spiega Liotta – perché la città è morta, quindi va rifondata come fecero i calcidesi intorno al 730 avanti Cristo». Per rifondarla bastano due liste, tante sono quelle pronte a sostenere la candidatura di Liotta, che però strategicamente o per scaramanzia ancora non svela i nomi dei candidati consiglieri, né dei futuri assessori, soprattutto perché vuole «lasciare spalancate le porte del progetto politico a chiunque voglia metterci la faccia».
Di sicuro i membri del governo cittadino, assicura, saranno tutti tecnici e la lista, o le liste, non sono né di destra né di sinistra «ma al di sopra delle parti», nonostante lui stesso sia stato consigliere comunale di opposizione ai tempi del sindaco Demi Arena, eletto con la lista “Energia pulita” che sosteneva Massimo Canale sindaco, e poi ricandidato nel 2014 nella lista del Partito democratico a sostegno dell’attuale sindaco Giuseppe Falcomatà.
Aeroporto e area dello Stretto sono le uniche due deleghe che manterrà per sé da primo cittadino, tutti gli altri temi saranno affidati al “dream team” di assessori, o meglio “nove sindaci” come ama ripetere, perché i punti sono talmente tanti che dovranno avere «l’autonomia e la forza di lavorare ognuno sulla sua tematica». Di carne al fuoco ce n’è davvero tanta nel programma: politiche del lavoro da finanziare con i soldi del fondo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, lo stop al 5G e la guerra all’amianto, l’istituzione del vigile di quartiere, tolleranza zero per abusivismo e cellulare alla guida, l’istituzionalizzazione del giorno dei referendum comunali, gli orti urbani, l’incentivo alle auto elettriche e le corsie pedonali e ciclabili, ma anche progetti ambiziosi come la creazione di un liceo militare della Guardia di Finanza o la dismissione del carcere di San Pietro e riutilizzo dell’area verde collegata con orto botanico e come sede culturale (per l’università o per il liceo militare). Anche l’aula bunker, collegata al carcere per ragioni di sicurezza, andrebbe spostata in zona più periferica insieme al carcere «perché un carcere non ha ragione d’essere al centro di una città». Un po’ come lo stadio Granillo: «Non lo escludo – ragiona Liotta – mi piaceva l’idea dell’ex presidente Foti di realizzare il nuovo stadio a Gallico, un progetto che si potrebbe riprendere in vista dell’expo». La ciliegina sulla torta del programma, infatti, sarebbe la candidatura della “Regione dello Stretto”, da presentare al governo entro il 2024, per ospitare l’expo 2030 “Mare Nostrum – Unire i popoli per la pace nel mondo, la vera sfida globale”, che vedrebbe la nuova regione impegnata dal 2026 al 2030 a realizzare le infrastrutture per la kermesse. Ha pensato già a tutto, anche a come garantire la trasparenza nelle liste: «Risponderò personalmente di tutti coloro che si candideranno nelle liste, che porterò in Prefettura per chiedere che venga data una valutazione di compatibilità sui candidati». (redazione@corrierecal.it)
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