ROMA Da un lato il governatore della Calabria, Jole Santelli che emana una nuova ordinanza che inasprisce le misure restrittive e gli spostamenti e chiede al premier l’intervento dell’esercito per far rispettare le restrizioni. Dall’altro il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia che nel coordinamento politico con Regioni, Anci e Upi, ha chiesto ai governatori di «non fare singole ordinanze perché non incidono, se non sono omogeneizzate, con le indicazioni dello Stato» e di «aspettare il governo che dal primo momento sta lavorando per omogeneizzare sempre più le misure». Ora «quello che conta – ha chiarito Boccia, – è quanti posti di terapia intensiva vengono aperti ogni giorno». «Questa deve essere la nostra comune ossessione collettiva per salvare la vita degli italiani – ha spiegato ai rappresentanti degli enti locali – e non quante ordinanze si fanno perché alla fine dell’emergenza tutti saremo giudicati sull’aumento delle terapie intensive, su quante vite umane si saranno salvate e su come e quanto avremo difeso il diritto universale costituzionale alla salute. Non ha senso fare ordinanze che non servono a nulla, quello che serve è dire: oggi ho aperto 10-15 posti di terapia intensiva».
«RESISTETE, TRA POCO MASCHERINE IN ABBONDANZA» «Come ho detto a tutti i presidenti di regione – ha ribadito Boccia ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” –, è inutile la competizione ad ordinanze. Abbiamo staccato una serie di interruttori, ma se ne stacchi alcuni si creano dei danni. Il Sud è aiutato dal contagio lento e intanto ai governatori del Sud dico: corriamo sulle terapie intensive. Ora siamo ai 100 metri, poi ci sarà la maratona e dovremo vincerla come Stato. Fra poco di mascherine in tessuto per la popolazione, per andare a fare la spesa ed evitare rischi di contagio, se ne troveranno ovunque perché le stiamo producendo in Italia, tutte le altre saranno importate. Ci sarà bisogno di oltre 45 milioni di mascherine al mese. Di Maio sta facendo un grande lavoro trovandole in giro per il mondo. Il problema è tutto di questo mese, poi di mascherine per i medici ne avremo in abbondanza».
RIMEDI AL CONTAGIO «Il contagio possiamo fermarlo solo fermandoci – ha detto Boccia – , consentendo alla scienza di trovare un vaccino che arriverà, ma arriverà quando sarà tardi per la pandemia. La nostra corsa contro il tempo è legata alle terapie intensive. La nostra sanità straordinaria è un diritto che non tutti i Paesi del mondo hanno e questo diritto dobbiamo difenderlo con i denti. Il numero dei contagiati che finiscono in terapia intensiva è leggermente superiore del numero delle terapie intensive che abbiamo aperto».
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